L’ultima lettera di Patrick Zaki: “Voglio tornare a studiare a Bologna”

Lo studente egiziano ha affidato una lettera per la sua fidanzata, pubblicata sul suo social. Esprime tanto pessimismo ma anche speranza.

 “Combatterò finché non tornerò a studiare a Bologna“. Patrick Zaki non si lascia scoraggiare dalla detenzione in cui si trova ormai da un anno e mezzo in Egitto e invia una lettera alla fidanzata pubblicata dalla pagina social Patrick Libero e consegnata alla famiglia durante una visita. “La mia indagine è ripresa, il che potrebbe significare che un giorno andrò in tribunale e avrò un processo e questo è molto peggio di quanto mi aspettassi. Dopo un anno e mezzo, non potevo fare a meno di pensare che avrò presto la mia libertà, ma ora è chiaro che non accadrà presto“, dice ancora.

Nei nostri sogni più selvaggi – scrive ancora lo studente – non avremmo mai potuto immaginare uno scenario come questo, da quando sono partito per Bologna abbiamo fatto tanti progetti, che tu venivi a trovarmi per girare l’Italia insieme. Mi rende estremamente triste che non potrà succedere, la mia situazione sta peggiorando di giorno in giorno“. 

Zaki ha parole tristi per la fidanzata, ricorda che “è passato molto tempo dall’ultima volta che ci siamo incontratie per di più “solo per pochi minuti“, ma quegli istanti gli hanno lasciato “un enorme impatto positivo oltre alla volontà di continuare”. Infine lo studente si dice poco sereno per la sua condizione ed esprime “felicitazioni per tutti coloro che sono stati scarcerati di recente. Io però non sono affatto ottimista sulla mia situazione. Con tanto amore, Patrick“.

Una parte della lettera scritta da Zaki

LEGGI ANCHE: Addio a Roberto Calasso, scrittore ed editore di Adelphi

Il deputato di LeU Erasmo Palazzotto scrive sul suo profilo Facebook: “Combatterò per tornare a studiare a Bologna. Sono le parole che Patrick ZAKI manda alla sua ragazza nella lettera consegnata ieri, durante la visita della sua famiglia nel carcere egiziano di Tora. Patrick deve tornare a studiare. Patrick deve tornare libero“.

LEGGI ANCHE: Traffico di droga, sgominato asse Italia-Spagna: sequestrati 67 kg di sostanze stupefacenti

Per Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, le ultime parole di Zaki sono “uno dei messaggi più importanti in questo ormai anno e mezzo di detenzione illegale. E’ un messaggio che non è stato frequente in questi 18 mesi, che guarda al futuro, che di nuovo pensa a Bologna come il punto in cui la vita di Patrick si è interrotta e dal quale vuole riprenderla. E’ di grande incoraggiamento per tutti noi, è il messaggio di una persona determinata a resistere fino a quando non tornerà nel luogo scelto per studiare e per vivere“.

Impostazioni privacy