Ucciso a Bergamo, davanti a moglie e figli, il fermato: “Mi sono difeso”

Ucciso a Bergamo, davanti a moglie e figli, il fermato: “Mi sono difeso”

Un uomo di 34 anni è stato ucciso a coltellate a Bergamo, in via Novelli non lontano dalla stazione ferroviaria, 08 agosto 2021. Ancora al vaglio dei carabinieri, subito intervenuti visto che la stazione dista pochi metri, la dinamica di quanto accaduto. All'origine ci sarebbe una lite tra l'uomo e il suo aggressore, pare per futili motivi. La vittima è un tunisino di 34 anni, in Italia da tempo e regolare. Inutili i soccorsi del 118. ANSA/TIZIANO MANZONI

Alessandro Patelli ha raccontato di essersi difeso da Tayari Marouan dopo che quest’ultimo lo avrebbe insultato per aver urtato la figlia dodicenne, Patelli è accusato di aver accoltellato e ucciso, ieri a Bergamo, il trentaquattrenne tunisino davanti alla famiglia di quest’ultimo.

Ucciso davanti a moglie e figli – MeteoWeek

Nell’interrogatorio davanti al pm, durato tutta la notte, Patelli ha detto che era stato minacciato con una bottiglia rotta. Alessandro Patelli, incensurato, assistito dall’avvocato Enrico Pelillo, ha risposto a parte delle domande del pm Paolo Mandurino, fino poi a decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Il racconto

La vittima, Tayari Marouan con la sua famiglia – MeteoWeek

In sostanza ha raccontato di essersi difeso da Tayari dopo che quest’ultimo lo avrebbe insultato per aver urtato la figlia dodicenne. La famiglia della vittima, stando al racconto del fermato, si era seduta sui gradini fuori casa sua: Tayari, la moglie italiana e le due figlie, la più grande di 12 anni e la più piccola, nel passeggino. A quel punto Patelli sarebbe stato minacciato con una bottiglia rotta e avrebbe quindi ferito mortalmente il tunisino, regolare in Italia da tempo, con il coltello a serramanico che aveva già con sé. Sarebbe rientrato sì a casa dopo la prima discussione, ma per recuperare il casco che aveva dimenticato. Tutti elementi che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire e verificare. Nelle prossime ore si terrà l’interrogatorio di convalida del giovane, che è in carcere a Bergamo.

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Contestata l’aggravante dei futili motivi

Alessandro Patelli è accusato di omicidio aggravato dell’aver agito per motivi futili o abietti: questa la contestazione mossa dai carabinieri e dalla Procura al diciannovenne di Bergamo. La vittima, in Italia da tempo, viveva a Terno d’Isola: era già noto alle forze dell’ordine per spaccio, lesioni e maltrattamenti. La vittima avrebbe invitato il giovane a muoversi con accortezza, dopo aver urtato la figlia dodicenne. Entrambi sono finiti a terra – ha spiegato in una nota dell’Arma – quando la lite è degenerata, fino a quando il trentaquattrenne è stato colpito con “diversi fendenti”.