Boom di avvelenamenti da ivermectina tra i no-vax: «Non siete mucche, basta»

La teoria secondo cui tale farmaco possa proteggere dal Covid e sostituire il vaccino si sta diffondendo anche in Italia tra i no-vax.

Boom di avvelenamenti negli Stati Uniti tra i no-vax che stanno sponsorizzando l’uso di Ivermectina, antiparassitario solitamente utilizzato sugli animali, per combattere il Covid-19. Si sta diffondendo anche in Italia la teoria secondo cui tale farmaco aiuterebbe a combattere il Coronavirus se usato come terapia domiciliare.

Boom di avvelenamenti

Negli USA si è registrato un aumento di 28 volte nel mese di agosto dell’uso del farmaco rispetto al periodo che precede la pandemia. A porre l’attenzione su questi numeri è il CdC che, sul proprio sito, ha inoltre fatto notare un aumento nelle segnalazioni di avvelenamento o di ricoveri per effetti collaterali legati all’uso del farmaco.

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«Non siete mucche»

Netta la presa di posizione della FDA che non ha riconosciuto l’Ivermectina come un farmaco utile nella battaglia contro il Covid-19. Ed è stata la stessa FDA a scrivere in un tweet: «Non siete dei cavalli. Non siete mucche. Seriamente, a tutti. Smettetela».

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