Scutellaro, il ladro del Gratta e vinci, «piange» e «si scusa» dal carcere: ha problemi psichici?

Gaetano Scutellaro, il ladro del Gratta e Vinci da 500 mila euro, è rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo, in base a quanto riferisce l’avvocato, è profondamente rammaricato («piange» e «si scusa») per quanto accaduto lo scorso 2 settembre, quando ha derubato un’anziana del biglietto vincente, lo ha depositato in una banca di Latina ed ha tentato di fuggire alle Canarie. La fuga, tuttavia, è durata poco e adesso dovrà pagare le conseguenze del folle gesto.

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Gaetano Scutellaro, il ladro del Gratta e Vinci – meteoweek.com

Da giorni Gaetano Scutellaro è rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Napoli, per avere derubato un’anziana di un Gratta e Vinci da 500 mila euro. L’uomo, ex marito della proprietaria in cui la vincitrice aveva acquistato il biglietto vincente, era scappato in motorino con quest’ultimo, lo aveva depositato in una cassetta di sicurezza di una banca di Latina ed aveva progettato un viaggio alle Canarie. Ben presto, tuttavia, è stato individuato e fermato all’aeroporto di Fiumicino dalla Polizia di Frontiera. Adesso per lui sono iniziati i guai. Il giudice questa mattina ha infatti confermato il provvedimento di fermo, ma soltanto con l’accusa di furto. Inizialmente era stato ipotizzato anche quello di tentata estorsione in virtù di una conversazione registrata in cui avrebbe detto al figlio della legittima proprietaria del tagliando che glielo avrebbe ridato soltanto a patto che avessero fatto a metà della vincita e successivamente fatto pressione sulla vittima affinché non lo denunciasse. L’indagato, tuttavia, ha fornito una sua una spiegazione in merito all’audio incriminato.

Gaetano Scutellaro pentito? Le indiscrezioni dal carcere

Vincenzo Strazzullo, avvocato di Gaetano Scutellaro, in un’intervista rilasciata a Il Mattino, ha rivelato che il suo assistito è pentito. “Piange e chiede scusa a tutti, ma soprattutto alla signora titolare del biglietto, che lui conosce. È decisamente provato, mostra fatica nel ricostruire quanto accaduto”, ha detto. Il ladro del Gratta e Vinci sarebbe estremamente “mortificato” per quanto accaduto, nonché “dispiaciuto per i danni che ha provocato anche alla sua famiglia con la quale già non era in buoni rapporti”. Inoltre, il legale ha aggiunto che ha dei seri problemi di salute e che nei prossimi giorni riuscirà a “dimostrare la grave malattia psichiatrica di cui ha spiegato di soffrire”. Per questi motivi di recente sarebbe stato anche in cura ed in passato sarebbe stato assolto in un processo per rapina. La linea portata avanti dalla difesa sarà per cui probabilmente sarà ancora una volta quella dell’incapacità di intendere e di volere.

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Il Gratta e Vinci aveva una vincita di 500 mila euro – meteoweek.com

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Le indagini sul Gratta e Vinci rubato

Le indagini sul furto del Gratta e Vinci, condotte dai pm Stella Castaldo, Enrica Parascandolo e Daniela Varone e coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, intanto, proseguono. I dubbi da chiarire sono ancora tanti. Non convince, infatti, la versione secondo cui Gaetano Scutellaro si trovasse per caso nella tabaccheria dell’ex moglie. Una prima ipotesi è che possa essere avvertito da un qualche complice che era a conoscenza del fatto che l’anziana sarebbe arrivata da lì a poco nel locale. Da capire, inoltre, come mai il ladro abbia depositato il biglietto vincente in una banca di Latina prima di tentare la fuga verso le Canarie.

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La famiglia di Gaetano Scutellaro, intanto, respinge qualsiasi accusa. “Siamo completamente estranei sia alla vicenda del biglietto, sia da qualsiasi posizione sull’accaduto”, hanno detto moglie e tre figli. “Abbiamo subito un attacco mediatico per il quale non abbiamo nessuna colpa. Noi siamo onesti lavoratori e vogliamo solo poter lavorare, chiediamo a tutti di lasciarci in pace”. La Procura, intanto, ha preso tuttavia provvedimenti anche nei confronti dell’attività. È stato infatti avviato un procedimento di revoca «alla vendita delle scommesse» a causa «del venir meno del rapporto fiduciario che è alla base del rapporto concessorio».

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