“I negri sono infetti e pieni di Covid”: propaganda nazi-fascista sui social, 4 gli indagati

Facevano propaganda nazi-fascista sui social e in chat, sono quattro i militanti di estrema destra indagati dalla Digos di Torino. Le indagini hanno portato anche al sequestro di ingente materiale con simbologie nazi-fasciste e detenuto illegalmente.

Propaganda nazi-fascista sui social - meteoweek.com
propaganda nazi-fascista sui social (foto via ANSA) – meteoweek.com

Sono quattro le persone, tutte residenti nel Torinese, accusate di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. A seguito di una indagine conclusa dalla Digos della Questura di Torino, quattro cittadini italiani sono stati denunciati, mentre si è provveduto al sequestro di diversi materiali con simbologie nazi-fasciste, nonché di due armi illegalmente detenute. I quattro facevano propaganda di estrema destra attraverso i social network e chat di gruppo, dove pubblicavano immagini e frasi dal contenuto nazista, razzista e antisemita.

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Quattro le persone indagate dalla Digos della Questura di Torino. Le operazioni investigative hanno portato alla denuncia per indagate per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. I coinvolti, infatti, pubblicavano sui social e su diverse chat immagini e frasi dal contenuto nazista, razzista e antisemita.  Inoltre, sono stati sequestrati anche numerosi indumenti, fibbie, elmetti, berretti, foulard, bandiere, medaglie, crest, timbri, distintivi, adesivi, foto, manifesti e quadri con simbologie nazi-fasciste, così come una carabina ad aria compressa e un machete illegalmente detenuti.

Le operazioni concluse oggi fanno parte della seconda parte di un’indagine già avviata dalla Digos di Torino nell’inverno 2020, su spinta della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e coordinata dal sostituto procuratore Elisa Pazè. Nella prima occasione, sono stati indagati altri due militanti della zona, anche loro coinvolti nella pubblicazione (tramite profilo Facebook) di immagini e frasi dal contenuto nazista, razzista e antisemita.

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A seguito delle analisi dei contenuti multimediali e dei supporti informatici sequestrati nelle abitazioni dei primi due indagati, le autorità sono riuscire ad individuare e a denunciare per analoghi reati anche gli altri quattro militanti. Tutti partecipavano attivamente non soltanto sui social network, quanto anche in diverse chat (due delle quali denominate “卐 SIEGHEIL LUKAS” e “SEMPER FIDELIS”), attraverso le quali diffondevano immagini e simboli di chiara matrice nazionalsocialista ed antisemita con espressioni di esaltazione dei valori del nazionalsocialismo, dell’odio nei confronti degli immigrati e di partiti e movimenti di opposta ideologia (“Movimento 5 stelle più il PD, ti rendi conto, il Paese è finito”, e ancora “questo Paese è finito dal 1945 camerata, lasciamo perdere, un pagliaccio dopo l’altro cioè veramente, questi meriterebbero l’irruzione delle Schutzstaffel e vedi come li mettono subito a posto in venti minuti”, si leggeva nelle chat).

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Come viene riportato nella nota della Digos, nelle chat sono stati ritrovati messaggi antisemiti quali “non sono manco adatti a farne sapone, perché si sa il nero non pulisce… andrebbero fucilati, e il loro paese raso al suolo“, “dove sei collega? nei parcheggi a cacciare i negri di…”, o ancora “dalle 10 alle 14 a fare un po’ di pulizia etnica”, “soltanto per il fatto che esistono ‘sti negri”, e anche “ma pure sono infetti, sono pieni di covid“.  Gli indagati inneggiavano dunque alle figure di Hitler (“sieg heil my Führer”) e Mussolini, e alla “pulizia etnica“, mentre commentavano in questo modo la Shoah: “Sono morti… perché inadatti a qualsiasi lavoro… tranne lo strozzinaggio, muovere soldi per arricchirsi, o mettere in ginocchio le economie dei paesi che li ospitavano, praticamente serpi in seno che il nostro fuhrer d’Europa quasi ha estinto”.

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