Barbero contro il Green Pass: “E’ un controllo delle imprese sui lavoratori”

Lo storico e scrittore attacca la scelta del Governo di estendere il GP ai lavoratori e firma una petizione per escluderlo dalle Università

Lo storico Alessandro Barbero, divenuto ormai celebre grazie ai suoi interventi televisivi e i suoi video diffusi in rete, attacca la scelta del Governo di estendere l’obbligo di Green Pass a tutti i lavori, sia del privato che del pubblico. “Non è quello che mi sarei aspettato, e cioè imporre un obbligo di cui ci si assume la responsabilità per tutti i cittadini“, così si è espresso ieri l’accademico e scrittore durante l’iniziativa elettorale a sostegno del candidato sindaco di Torino Angelo D’Orsi.

Da sinistra l’idea di affidare alle aziende un compito di controllo sui loro lavoratori è una cosa rischiosa che va contro quello che la sinistra ha cercato per tradizione di evitare – continua Barbero –, e cioè che gli imprenditori avessero troppo potere di controllo su quello che fanno i loro lavoratori. A me personalmente questo mi preoccupa e non è quello che avrei voluto”.

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Secondo il docente “si stanno facendo delle cose che è legittimo che la sinistra consideri con qualche preoccupazione e su cui dovrebbe chiedere chiarimenti. Siamo in un’epoca in cui ci preoccupiamo un po’ all’idea che i governi possano esigere una fedeltà da parte dei cittadini senza assumersi a loro volta fino in fondo le loro responsabilità“.

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Barbero è stato criticato per la sua scelta di firmare una petizione che escluda il Green Pass nelle università italiane. A questo proposito, lo scrittore afferma che “ho alcune idee piene di dubbi che sono maturate con fatica, il poco che ho percepito in giro delle obiezioni che mi sono state fatte non mi sembravano tali da farmi cambiare radicalmente idea“.

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