Sparatoria all’Università di Perm: 6 morti e 24 feriti, l’assalitore ha 18 anni

Un ragazzo di 18 anni ha aperto il fuoco in uno degli edifici dell’Università di Perm, in Siberia. Secondo una fonte della polizia, citata dalla Tass sono 6 i morti – inizialmente si era parlato di 8 – e 24 i feriti. Alcuni studenti si sono barricati nell’auditorium dell’Università. Altri si sono lanciati dalle finestre.

«Una persona non identificata è entrata nell’edificio universitario e ha aperto il fuoco», lo riporta la Tass, citando le prime informazioni diffuse dalle forze dell’ordine. L’attacco iniziato alle 11 (ora locale), in Russia, dove un ragazzo, sembra diciottenne, ha seminato terrore e morte ferendo e uccidendo diverse persone all’Università statale di Pern.

Alcuni studenti sono scappati uscendo dalle finestre dell’edificio. Ci sono alcune vittime, i morti sarebbero 6 e  al momento si hanno notizie di 24 persone ferite. L’Università ha reso noto che l’assalitore è stato fermato. La sua identità è stata resa nota dal canale Telegram Bazn, molto vicino alle agenzie di sicurezza. Secondo il 59.ru il sito di notizie di Pern, si chiama Timur Bekmansurov 18 anni, iscritto al primo anno di giurisprudenza.

 

Messaggi di odio sui social

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Lo studente avrebbe pianificato questa sparatoria da tempo. Pare che Bekmansurov avesse scritto un post su Facebook in cui anticipava il suo gesto e le motivazioni, scrivendo «Non è stato un attentato terroristico. Non sono membro di organizzazioni estremiste. Nessuno sapeva quello che avrei fatto. Ho organizzato tutto da solo». Inoltre Bekmamsurov parla di se come di una persona «sopraffatta dall’odio».

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L’assalitore è in ospedale in gravi condizioni

L’assalitore dell’Università di Perm è ricoverato in gravi condizioni in ospedale dopo essere stato ferito durante l’arresto nel campus dove aveva aperto il fuoco e ucciso sei persone e ferite più di 20. Il 18enne è uno studente, ha usato un fucile da caccia e aveva annunciato la sua intenzione di colpire l’Università con un post pubblicato sui social. “E’ vivo, ma è in terapia intensiva. Non è possibile interrogarlo”, ha spiegato il Comitato inquirente.

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