Delitto don Roberto Malgesini, il killer in udienza:«Non chiedo scusa, era un peccatore»

Ridha Mahmoudi, accusato del delitto di don Roberto Malgesini si è persino rifiutato di parlare col suo legale d’ufficio prima dell’udienza

Don Roberto Malgesini-Meteoweek.com

Ridha Mahmoudi è accusato di aver ucciso a coltellate don Roberto Malgesini. Il processo si è tenuto a Como  giovedì pomeriggio e l’imputato, 53 anni, tunisino, pensa di essere vittima di un complotto di magistrati, legali e poliziotti per mandarlo via dall’Italia.

L’uomo è nel nostro Paese dal 1993 ma doveva essere espulso già da tempo, fino all’anno scorso. A causa della pandemia il provvedimento non si è potuto applicare e chi ha pagato il prezzo di tutto questo è stato don Roberto, che lo ha sempre aiutato.

Ridha Mahmoudi – MeteoWeek

«Sono gli avvocati che hanno creato questa tragedia», ha detto Mahmoudi. «Non mi dispiace per il prete». Il legale d’ufficio ha chiesto una perizia psichiatrica per Mahmoudi e la corte si è riservata di decidere cosa fare.

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Nel corso dell’inchiesta, il perito incaricato dal giudice Massimo Astori aveva detto che il tunisino era capace di intendere e volere. Tra i primi testimoni ascoltati al processo, un giovane che la mattina dell’omicidio era uscito con il cane e ha visto tutto.

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«Ho visto che don Roberto era sporco di sangue. Ha fatto qualche passo. Si teneva la pancia con le mani. L’omicida lo ha raggiunto, gli teneva il collo con la mano sinistra e con la destra lo ha colpito ripetutamente con un coltello».

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