Elezioni amministrative 2021, Milano. Ecco i candidati: Gabriele Mariani

Sarà Gabriele Mariani il candidato sindaco per la coalizione civica ‘Milano in Comune’ e ‘Civica ambientalista’ per le elezioni del 3 e 4 ottobre a Milano

Gabriele Antonio Mariani, 58 anni, è nato a Milano. Una doppia laurea in ingegneria civile e architettura, ha militato nel Pd (per 5 anni consigliere del Municipio 3) da cui è uscito per dedicarsi alla Rete dei comitati milanesi e di Milano in Comune.

“Mi sono iscritto al Pd nel 2009, ai tempi delle primarie di Ignazio Marino che ho sostenuto. Sono stato eletto consigliere di Municipio 3 e dal 2011 al 2016 sono stato presidente della Commissione urbanistica”. Da presidente della Commissione urbanistica ha portato avanti diverse battaglie sul territorio: la protesta contro lo spostamento dell’istituto Besta nelle aree ex Falck di Sesto San Giovanni,  la protesta contro la realizzazione di uno studentato alla piscina Ponzio e un convegno sui rischi dello spostamento delle facoltà scientifiche della Statale sull’area ex Expo, che hanno “scontentato il Pd milanese”. E così nel 2016 ha abbandonato il Pd: “Sono contento di quella scelta, mi sono messo al servizio dei comitati dei cittadini”.

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Il programma

I principali punti programmatici gravitano intorno al tema ecologico. Mariani vorrebbe una città con mezzi pubblici gratis che combatta l’inquinamento dicendo “stop” al consumo di suolo e agli investimenti immobiliari dei privati.

“Questa è una città che negli ultimi anni è stata costruita sulla precarietà del lavoro, il consumo incontrollato di suolo e un caro affitti inimmaginabile. Serve un nuovo piano di governo del territorio che abbia al centro l’ambiente, un piano che non solo metta fine al consumo di suolo, ma addirittura inverta la rotta.

Rispetto alla questione delle Olimpiadi Mariani afferma deciso “Purtroppo un sindaco eletto deve confrontarsi con le carte che si trova in tavola. Registriamo che è stato scelto di fare le Olimpiadi, che certo non è la scelta ambientale migliore”. Lo scetticismo si basa su una questione di principio : “Temo per le Olimpiadi ci sia lo stesso approccio di base dell’Expo, che non credo abbia cambiato la vita dei milanesi. I miliardi spesi per Expo si sarebbero potuti spendere per migliorare le condizioni delle persone che vivono in periferia. Di base, critico il modello basato sull’attrazione di capitali internazionali di dubbia provenienza che generano trasformazioni di cui la città non ha bisogno”.

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Sulle cose da poter fare subito: “Rivedere il Piano di governo del territorio (Pgt) e vedere se si può modificare l’accordo sugli scali ferroviari”, un progetto che secondo Mariani evidenzia le problematiche della classe politica: “In quell’accordo è stato scelto di confinare la percentuale maggiore di edilizia a canone agevolato o concordato negli scali meno appetibili a livello immobiliare, come Lambrate, Rogoredo e Greco. Che fine fa il mix residenziale tanto invocato? La classe politica che ha governato negli ultimi cinque anni o non vede o non vuole vedere”.

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