Bimbo ucciso a Perugia. “Possibilità di abortire? Siamo oltre le 14 settimane”

La mamma del piccolo Alex diceva: «Meglio abortire». Le frasi choc in chat con un’amica

«Possibilità di abortire? Siamo oltre le 14 settimane, quindi solo se il feto è malato. Ma purtroppo sarebbe meglio».  Voleva abortire Katalina Erzsebet Bradac, la mamma del piccolo Alex ucciso lo scorso primo ottobre in provincia di Perugia. La donna si sarebbe confidata con un’amica prima della nascita del piccolo dicendo che ormai il tempo per abortire era finito.

Sui social però, subito dopo la nascita di Alex, pubblica in modo compulsivo le foto del suo bambino e teneri momenti familiari anche con l’ex, nel maggio 2019.  Un quadretto familiare che però si interrompe bruscamente pochi mesi dopo: La stessa donna infatti sempre su Facebook commenta una delle foto di Norbert, il papà del bimbo:  «Come si può chiamare quella persona che mette incinta quella donna che non ama per toglierle il bambino? Lo ha confessato proprio oggi. Come si chiama una persona così?».

Questo succedeva solo due mesi dopo la nascita del bambino. Pare quindi che l’uomo le avesse detto che in realtà non l’amava e poco dopo la stessa Katalina pubblica delle chat in cui l’ex chiede il test di paternità. Insomma sembrerebbe che questo bambino sia arrivato in una situazione di forti contrasti tra i due. «Non è una situazione facile – si legge ancora nella chat con l’amica -. Provate a parlarne con calma». Katalina risponde: «Io non voglio neanche discutere, mi conosci».

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A due anni da quelle conversazioni però la mamma ha ucciso il figlio, scrivendo all’ex di averlo fatto in modo che non sarebbe più appartenuto a nessuno dei due. Sembra essere ormai chiaro che il motivo alla base del delitto sia la vendetta verso il compagno, ma sono in corso delle indagini a riguardo. Pare che la donna da anni soffra di disturbi psichiatrici.

Dal canto suo l’imputata, difesa dall’avvocato Enrico Renzoni, dal carcere di Capanne continua a professare la sua estraneità all’omicidio dicendo di aver lasciato solo Alex per qualche minuto sul prato all’esterno dell’edificio ex Enel per recuperare un giocattolo del piccolo e poi di averlo ritrovato morto al suo ritorno.

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Elementi che verranno discussi martedì, quando Norbert sarà a Perugia per svolgere le pratiche necessarie al rientro della salma ed essere ascoltato dal magistrato.

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