In Inghilterra aumentano i contagi, ma il governo non valuta nuove restrizioni

In Uk si registrano numeri sui contagi che in Italia preoccuperebbero non poco i nostri ministri. Invece, il governo di Boris Johnson ritiene di avere la situazione sotto controllo e che non vi è alcun bisogno di reintrodurre restrizioni

Come ha spiegato il Corriere della Sera in un approfondimento legato al tema, al momento l’Inghilterra sembra vivere una sorta di paradosso scientifico sul Covid. Nonostante la nazione registri i numeri più alti in termini di morti e contagi nel continente, il governo e l’opinione pubblica non sembrano minimamente preoccupati. Si tratta infatti di dati che non compaiono più nemmeno nelle prime pagine dei quotidiani londinese, come se il paese avesse deciso che il peggio è passato, e la parte più difficile della pandemia è ormai alle spalle. 

Soltanto nella giornata di ieri il Regno Unito ha registrato 45mila nuovi casi di contagi d Covid-19

Il punto è che non è chiaro quale calcolo ci sia dietro, considerato che solo nella giornata di ieri il Regno Unito ha registrato quarantacinque mila nuovi casi, con centinaia di persone ricoverata in ospedale. Numeri che in Italia farebbero immediatamente gridare ai ministri l’esigenza di introdurre nelle misure restrittive. Ipotesi che invece il governo guidato da Boris Johnson non contempla. Sembra insomma, che da quando l’esecutivo nel mese di luglio ha deciso di abolire tutte le restrizioni legate al covid, la popolazione è finalmente entrata in una normalità da cui nessuno vuole più uscire. Difficile che a Downing Street vogliano negare la realtà in modo così forte, e ci saranno sicuramente dei motivi se Johnson ritiene di avere la situazione sotto controllo. Preoccupa più che altro l’inverno forse, che potrebbe “regalare” nuove varianti” a cui il Regno Unito guarderà di sicuro con attenzione, considerato che parliamo di una delle nazioni più colpite da quella variante delta del Covid, che si è rivelata nel tempo molto più aggressiva dell’originale. 

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Naturalmente, il governo londinese ha già varato un piano d’emergenza se la situazione dovesse nuovamente precipitare che prevede chiusure e distanziamenti. Il punto semmai, considerato come questi dati avrebbero preoccupate enormemente molti altri stati, è quando il governo riterrà che la situazione sia realmente grave. 

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