“Effetto normalità”: ecco perchè tanti investono in Bitcoin anche se non sanno cosa sia

MeteoWeek vi sta accompagnando in un viaggio alla scoperta del mondo delle criptovalute ed in questo capitolo del nostro Speciale Bitcoin parliamo dell’ambiguo concetto di “normalità”.

Nutriamo, come esseri umani, una naturale fiducia nei confronti di ciò che è “normale”, mentre invece tendiamo istintivamente a diffidare da tutto ciò che è anomalo è poco conosciuto. Il Bitcoin così come le altre criptovalute sono un qualcosa di estremamente complesso. È importante è capire come le criptovalute in realtà abbiano a che fare con la crittografia, con la blockchain, con i meccanismi della speculazione e con tante altre materie piuttosto complesse e raffinate. Il paradosso più forte delle criptovalute è che se voi chiedete a qualcuno che ci ha investito, di spiegarvi che cosa sono, non vi saprà rispondere. Questo perché la blockchain è una materia veramente tecnica ed ostica. Ma come è stato possibile convincere un numero impressionante di persone nel mondo ad investire in qualche cosa che non sanno neppure che cosa sia?

La psicologia di chi investe in ciò che non capisce

Le risposte a questa domanda sono molteplici. La prima è sicuramente la prospettiva di un guadagno facile ed ingente. Nulla aumenta di valore come il Bitcoin e molte altre criptovalute e di conseguenza è normale che molti ne siano attratti. In secondo luogo c’è anche una sorta di effetto moda. Si parla tanto di Bitcoin e chiaramente si creano quelle dinamiche sociali tipiche di ciò che è, in qualche modo, di tendenza. Ma tutto questo ovviamente non basta a spiegare un fenomeno di così ingenti proporzioni. La quantità di criptovalute ormai circolanti nel mondo è veramente impressionante, di conseguenza un effetto moda o anche mire di facili guadagni non potrebbero giustificare un fenomeno di questo genere. Se tante persone si fidano ad investire in Bitcoin ciò è sostanzialmente dovuto a quello che potremmo definire “effetto normalità”.

La diffidenza nei confronti del Bitcoin va progressivamente diminuendo. Ogni volta che leggiamo che una grande banca d’affari investe su Bitcoin ecco che questa criptovaluta ci sembra più normale e meno bizzarra. Ogni volta che sentiamo un magnate di Wall Street che la analizza e ne parla, ecco che ci appare meno strana. Quando apprendiamo che addirittura la Sec, l’autorità che vigila sulle borse americane, ha autorizzato un etf su Bitcoin, ecco che ancora una volta ci sembra più normale e abbiamo meno diffidenza ad investirci. Da ultimo è arrivata persino la notizia che Amazon starebbe pensando di accettare pagamenti in Bitcoin. Tutte queste cose in realtà non rendono il Bitcoin più chiaro a chi ci investe, ma semplicemente lo fanno sembrare meno esotico.

Sembra un investimento così “normale”

“Dopotutto, se tutta questa gente competente ne parla e ci investe non sarà poi qualcosa di così assurdo. In fondo, se persino Amazon lo accetta non deve essere qualcosa di così bizzarro.” Eppure i moniti delle banche centrali e delle autorità di regolamentazione del mercato si fanno ogni giorno più inquietanti. La massa delle criptovalute che circola nel mondo è veramente troppo grande ed è priva di regolamentazione. Questo “effetto normalità” potremmo pagarlo assai caro.

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Non solo è sbagliato investire in qualche cosa che non si capisce, ma soprattutto più gente continua a gonfiare questa bolla e più essa sarà pericolosa laddove dovesse scoppiare.

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Se i grandi guru di Wall Street del passato insegnavano ad investire soltanto in ciò che si comprendeva davvero bene, ormai questo concetto sembra essere completamente tramontato.

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