Wuhan, Covid “incidente di laboratorio” non un’arma biologica

Wuhan, definisce il Covid un “incidente di laboratorio”, ma non un’arma biologica. La Cina non collabora nelle ricerche.

La Cina non sta collaborando nelle ricerche sull’individuazione dell’origine del virus Covid-19. E non è una novità: un gruppo di esperti di tutto il mondo riuscì a farsi invitare a Wuhan salvo poi tribolare fra quarantene e sopralluoghi, poco utili alle indagini.

Wuhan, ipotesi dell’incidente di laboratorio o del contagio da animale a umano

I servizi segreti degli Stati Uniti hanno continuato ad indagare e in questi giorni l’Office of Director of National Intelligence (Odni), l’organismo di coordinamento delle varie agenzie ha varato un rapporto che va per esclusioni, cominciando ad escludere l’ipotesi più terribile, ovvero quella che faceva pensare al virus come frutto di una ricerca che avrebbe dovuto portare alla creazione di un’arma biologica.

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Lo studio dell’ente riunisce 17 agenzie di intelligence degli Usa, schierate tutte insieme per forzare la muraglia cinese costruita attorno al Covid-19. L’Odni non scherza: tra spionaggio e controspionaggio, si occupa, se necessario, anche di raid militari. Scartata l’ipotesi di uno strumento di guerra, per gli americani la spiegazione più attendibile sul Covid è quella di un “incidente di laboratorio”.

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E’ questa l’indicazione che emerge dal rapporto che contempla sia l’ipotesi della trasmissione del virus da animale ad essere umano sia quella di una fuga di laboratorio. Tuttavia, non ci sono informazioni sufficienti per raggiungere una conclusione definitiva. Nel rapporto si afferma che la comunità dell’intelligence rimane divisa riguardo all’origine del virus. Quattro agenzie ritengono con un «basso» livello di fiducia che il Covid abbia avuto origine da un animale infetto. Un’altra agenzia, tuttavia, ritiene con «moderata fiducia» che la prima infezione umana sia molto probabilmente il risultato di un incidente di laboratorio nell’Istituto di Virologia di Wuhan.

Il rapporto sostiene anche che le autorità cinesi non erano a conoscenza dell’esistenza del virus, prima che questo si diffondesse a Wuhan alla fine del 2019. Allo stesso tempo, Pechino continua a osteggiare l’indagine internazionale e a nascondere informazioni.

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