Tennista cinese accusa ex vicepremier di averla molestata

Peng Shuai afferma che l’ex vicepresidente della Cina, ormai fuori politica dal 2018, l’abbia molestata

Peng Shuai, Zhang Gaoli-Meteoweek.com

Peng Shuai, tennista cinese, ha accusato l’ex vice premier della Cina, Zhang Gaoli, di molestie sessuali nel corsi del loro rapporto. La denuncia, insieme con la rivelazione del rapporto con uno degli ex uomini più potenti del Paese asiatico, è apparsa sul profilo Weibo di Peng Shuai, censurato in pochi minuti. Tuttavia, gli utenti avevano già scritto dei commenti sotto le accuse della tennista.

È praticamente impossibile verificare se il messaggio sia vero, ma la tennista non è più su Weibo.«Questo è esattamente il motivo per cui il movimento femminista è visto come una minaccia al governo comunista», ha detto Leta Hong Fincher, che ha scritto il saggio “Betraying Big Brother” sul femminismo in Cina.

Shuai, nel post, aveva ammesso di non avere prove di quanto scriveva, facendo capire che l’ex vice premier avesse avuto paura che a un certo punto del loro rapporto la donna potesse registrare quanto accadeva nei loro incontri. Il rapporto tra i due avrebbe avuto inizio quando Gaoli era leader del partito a Tianjin e sarebbe finito quando l’uomo era entrato nel Comitato Permanente del Politburo.

Peng Shuai-Meteoweek.com

La prima volta in cui l’uomo l’avrebbe costretta a un rapporto sessuale sarebbe occorsa dopo un invito a una partita a tennis. «Non ho mai acconsentito», è scritto nel post. «Ho pianto tutto il tempo».
Zhang avrebbe ricontattato la donna dopo la fine del suo mandato da vice premier al Pcc e avrebbe obbligato Shuai ad avere un rapporto con lei dopo averla invitata a casa.

Nel post si legge di nuovo:«So di non potere dire tutto chiaramente e che non ha senso dirlo, ma voglio dirlo ugualmente». A quanto pare, non sarebbe la prima volta che un membro del partito è accusato di molestie, accompagnate talvolta anche da quelle di corruzione.

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Nel 2015, un ex membro del Comitato Permanente del Politburo, Zhou Yongkang, fu indagato e condannato al carcere a vita per corruzione, ma tra le accuse contro di lui non vi erano reati a sfondo sessuale.

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