Accuse a Pfizer: “dati falsati”. Ma gli esperti garantiscono: “è sicuro”

Un laboratorio di Pfizer avrebbe lavorato superficialmente e con ritardo sul vaccino. L’accusa arriva da una ex-dipendente

Gravi accuse nei confronti dell’azienda farmaceutica Pfizer. Secondo un articolo del giornalista investigativo Paul D. Thacker pubblicato sul British Medical Journal, Pfizer avrebbe commesso gravi errori sui dati degli effetti collaterali risultati da Comirnaty, il vaccino più diffuso nel mondo per la lotta al Covid-19.

L’accusa in particolare è rivolta al laboratorio di Ventavia, incaricato da Pfizer di redigere una minima parte dei dati relativi ai trial clinici. L’azienda texana avrebbe volutamente falsificato i risultati i dati e ritardato il monitoraggio degli effetti collaterali al momento di valutare l’efficacia del vaccino Covid. Nel lavoro di Ventavia, azienda texana specializzata in sperimentazioni cliniche, ci sarebbero state molte mancanze denunciate anche alla Food and drug administration (Fda) da una testimone interna all’azienda.

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La fonte da cui arriva la notizia sarebbe una ex impiegata di Ventavia, che si è occupata dei test del vaccino per alcune settimane. La donna accusa problemi di etichettatura che hanno compromesso la valutazione. Inoltre la società texana ha impiegato vaccinatori non adeguatamente formati ed è stata lenta nel seguire gli eventi avversi riportati nello studio cardine di fase III di Pfizer.

DATI SUPERFICIALI, MA IL VACCINO E’ SICURO

Secondo l’Oms che si è occupata di dare l’ok, in ogni caso il vaccino è sicuro ed efficace nel prevenire i danni del Covid. “Quello che è stato denunciato al Bmj non è lo scandalo del secolo, è la testimonianza di superficialità e poca accortezza in piccole procedure – commenta Aureliano Stingi, ricercatore in Biologia molecolare e Oncologia genetica -. Non creiamo panico e insicurezza. Se ci sono errori in un trial clinico vanno denunciati e perseguiti, ma la Fda, vari studi mondiali e i dati che arrivano dalle campagne vaccinali in tutto il mondo sono la dimostrazione reale della sicurezza del vaccino“.

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Dobbiamo chiarire il contesto, Pfizer si avvale di aziende esterne per seguire la mole di studi che porta avanti, qualcuno ha rivelato imprecisioni ed errori durante lo svolgimento di tre trial sui 153 realizzati per Pfizer – continua Stingi -. I dati di Ventavia corrispondono a mille partecipanti su 44mila, la notizia colpisce ma se poi andiamo a vedere quali sono questi errori, si tratta di siringhe smaltite in modo errato, nomi dei pazienti visibili e due giorni di ritardo nella comunicazione degli effetti indesiderati“.

Questi errori non inficiano l’affidabilità del vaccino. Certamente Pfizer dovrebbe controllare che chi lavora per lei lo faccia bene, ma un’azienda così grande si affida da sempre a professionisti riconosciuti e società certificate approvate dalla Fda” conclude il biologo italiano.

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