Minacciato per avere chiesto un contratto di lavoro: “N…o, sei uno schiavo”

Un brutto caso di razzismo e sfruttamento del lavoro. L’audio delle minacce finisce nella mani dell’avvocato che denuncia il datore di lavoro

Aveva osato chiedere di avere un regolare contratto di lavoro nella sua officina dove lavorava come meccanico. Per tutta risposta il datore di lavoro lo ha insultato per il suo colore della pelle e poi minacciato sulla chat di Whatsapp. E’ accaduto a Villa Literno in provincia di Caserta, a  Zoumana Karidioula, un 34enne originario della Costa d’Avorio, richiedente asilo da 4 anni nel nostro Paese.

Lo sai qual è il problema? E’ che tu sei un negro, siete una razza di merda e rimarrete sempre schiavi nella vita, tu rimarrai schiavo a vita e se ti acchiappo per strada ti mando all’ospedale” è il messaggio minatorio che Karidioula ha ricevuto dal suo “padrone”, infuriato dalla richiesta più che legittima del meccanico di avere una retribuzione regolare a termini di legge.

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L’uomo ha inoltrato il messaggio audio all’avvocato Hilarry Sedu, legale italiano di origini nigeriane impegnato nel riconoscimento dei diritti civili per i migranti, che lo subito denunciato riportando l’intera vicenda alla Polizia di Stato. “Era deluso e ferito per essere stato insultato per l’ennesima volta – spiega l’avvocato Sedu – perché più volte è stato offeso pesantemente per motivi razziali dal suo datore di lavoro, ogni volta che chiedeva di essere regolarizzato. Questa volta ha preferito chiederglielo al telefono, e già durante la telefonata sono arrivati i primi pesanti insulti. Dopo aver ascoltato il messaggio audio, ho ritenuto che bisognava fare qualcosa e mi sono adoperato per la querela” ha detto l’avvocato.

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Il mio cliente ha fatto una semplice richiesta di legalità a chi da anni, quotidianamente, lo vessava con insulti a sfondo razziale ostentando una presunta sua superiorità razziale che lo portava a sostenere che il ragazzo in quanto nero, in quanto straniero, poteva essere subordinato – aggiunge Sedu -. Una spavalderia che ha portato in maniera incauta a mandargli più tracce audio apostrofandolo nero di m… e minacciandolo di morte. Un’offesa che non lede solo il mio cliente ma offende le persone della mia pelle e tutti gli stranieri che vogliono vivere nell’onestà e nella legalità“.

E conclude “Bisogna inasprire le pene per coloro che si macchiano di questi reati odiosi che sono difficili da provare. Spero che ci sia qualcuno che, avendo bisogno di un meccanico, gli offra una chances anche per ristorare il diritto che lui ha visto perduto“.

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