Ddl Concorrenza, Draghi “Misure utili, ma il piano del governo non si ferma qui”

Il premier ha commentato il nuovo Ddl concorrenza approvato nella giornata di ieri in Consiglio dei Ministri. 

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Nella giornata di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Ddl concorrenza, il cui scopo dichiarato è quello di garantire maggiore trasparenza alle aziende, per quanto riguarda ad esempio le procedure con cui si affidano i servizi di distribuzione del gas. Un disegno di legge fortemente voluto da Draghi, che in queste ore ha rilasciato le sue prime dichiarazioni in merito.

Il premier ha infatti presentato il Ddl spiegando che “la tutela della concorrenza non si ferma comunque a questo disegno di legge. È un obiettivo trasversale a tutta la politica economica del Governo. Ne sono esempi la legge sulle lauree abilitanti, prevista dal precedente esecutivo, e la recente apertura delle tratte a medio e lunga percorrenza per i bus. Il provvedimento di oggi contiene poi molte misure utili, in un ampio raggio di settori. Adempiamo a tutti gli obblighi che avevamo assunto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Approviamo una delega per il riordino dei servizi pubblici locali, e una per il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea. Abbiamo inoltre modificato alcune norme in materia di gestione dei rifiuti”. Modifiche importanti arrivano anche nell’ambito della sanità pubblica, dove sono stati cambiati i criteri inerenti l’accreditamento e il convenzionamento di strutture mediche private: “Abbiamo modificato le modalità di selezione della dirigenza medica, per basarla su criteri certi e limitare la discrezionalita”. Il premier ha poi aggiunto che questa legge appena approvata doveva in teoria essere modificata ogni anno. Questo non è successo e dal 2009 al 2017 ad esempio, fa notare Draghi, è stata approvata soltanto una volta. 

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Un trend che il governo si propone adesso di cambiare. Infine il premier ha dichiarato: “Mappiamo tutte le concessioni in essere, come quelle relative alle spiagge, alle acque minerali e termali, alle frequenze. Si tratta di un provvedimento analogo a quanto ci apprestiamo a fare con il catasto. I cittadini potranno cosi’ verificare quanto ciascun concessionario paghi per esercitare la sua attività. Ci aspettiamo che questo esercizio metta in evidenza la frammentazione delle competenze tra amministrazioni centrali e territoriali e la scarsa redditività per il Governo della maggior parte delle concessioni”.

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