Nada Cella, sequestrato scooter di 25 anni fa dell’indagata per omicidio

Arrivano novità sul caso di Nada Cella: è stato sequestrato lo scooter di 25 anni fa dell’indagata per l’omicidio aggravato.

Arriva un nuovo colpo di scena nell’inchiesta per l’omicidio di Nada Cella, la giovane segretaria massacrata nel 1996 nello studio del commercialista dove lavorava a Chiavari.

Omicidio Nada Cella, sequestrato lo scooter di Annalucia Cecere dopo 25 anni

La polizia scientifica effettuerà il luminol e altre analisi tecniche sul motorino di Annalucia Cecere, l’ex insegnante indagata per l’omicidio aggravato della segretaria Nada Cella.

Leggi anche -> Dove trovare la fede? | Il Vangelo di oggi Lunedì 8 Novembre 2021

Lo scooter è custodito in un autosoccorso di Cuneo dopo che gli investigatori della squadra mobile di Genova lo avevano sequestrato questa estate. La donna lo avrebbe portato da Chiavari a Boves, in provincia di Cuneo, e lo teneva in un box. Oltre a Annalucia Cecere, difesa dall’avvocato Giovanni Roffo, sono indagati il commercialista Marco Soracco e l’anziana madre.

Leggi anche -> Virus respiratorio sinciziale, muore bambino di 11 mesi

Questi due, difesi dall’avvocato Andrea Vernazza, sono accusati di false dichiarazioni al pm per avere mentito sui reali rapporti tra il professionista e l’ex insegnante. A fare riaprire il caso è stata la criminologa Antonella Pesce Delfino, insieme all’avvocato Sabrina Franzone, che hanno riletto gli atti della vecchia indagine scoprendo particolari sottovalutati.

Tra gli elementi non presi inizialmente in considerazione anche la testimonianza di una donna che aveva detto di avere visto, la mattina del delitto, la Cecere sotto lo studio di Soracco mentre andava via sul suo motorino. Per gli investigatori, coordinati dal procuratore Francesco Pinto e dal sostituto Gabriella Dotto, sul veicolo potrebbero esserci ancora possibili tracce nel caso in cui l’ex insegnante avesse ucciso Cella. Per gli inquirenti Cecere avrebbe ucciso per gelosia nei confronti di Soracco, che aveva un interessamento invece per la segretaria. Tra gli elementi al vaglio anche alcuni bottoni trovati all’epoca in casa dell’indagata uguali a uno trovato sotto il corpo della segretaria.

Impostazioni privacy