Quarta ondata in Germania, Boccia: “Terze dosi per evitare chiusure”

Il Covid spaventa in Germania, dove per la prima volta dall’inizio della pandemia il Paese ha registrato più di 50 mila contagi in un giorno.

Quarta ondata in Germania, Boccia: "Terze dosi per evitare chiusure" - www.meteoweek.com
Quarta ondata in Germania, Boccia: “Terze dosi per evitare chiusure” – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay

Oltre 50 mila contagi nel giro di 24 ore. Questa la situazione che imperversa in Germania sul fronte Covid. Quella che tutti, di comune accordo, hanno ormai iniziato a chiamare “quarta ondata”. Oggi, giovedì 11 novembre, l’Istituto tedesco Robert Koch segnala 50.196 nuove infezioni e altri 235 decessi. L’incidenza su sette giorni dei casi confermati di infezione da coronavirus per 100.000 abitanti sale a 249,1. Ieri il dato era a 232,1 e il bollettino parlava di 39.676 nuovi casi e 236 decessi. Forte è anche la pressione sugli ospedali del Paese, tin particolare quelli degli Stati più colpiti: Sassonia e Baviera. Per questo a Berlino sono state recentemente introdotte nuove restrizioni limitate alle persone non vaccinate. A partire da lunedì prossimo, 15 novembre, coloro che non si sono ancora immunizzati non potranno entrare in bar e ristoranti chiusi, palazzetti dello sport o parrucchieri. E per accedere non basterà un tampone negativo, come prevede il Green pass italiano. Sarà necessario dimostrare di essere vaccinati o guariti dalla malattia.

I commenti dei politici tedeschi

“Dobbiamo adottare molte misure necessarie per superare questo inverno. Dobbiamo rendere il Paese a prova di inverno”, ha detto Olaf Scholz, ministro delle Finanze tedesco e cancelliere in pectore, in merito ai provvedimenti da mettere in campo per fronteggiare la quarta ondata di Covid. “L’ampliamento della pandemia è drammatico”, ha detto Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel. Per questo, ha continuato, “tutti i politici, quelli al governo come quelli che stanno lavorando alla formazione del nuovo governo, sentono la responsabilità di proteggere la salute dei cittadini e di non sovraccaricare il sistema sanitario”. “La cancelliera – ha aggiunto Seibert – è dell’idea che sia necessario il prima possibile un incontro fra Stato e Regioni per coordinare le politiche anti Covid”. Infine ha concluso: “La quota dei vaccinati in Germania non è sufficiente (poco più del 67%.per cento, ndr) a contrastare l’impeto del contagio del Covid. Se avessimo un 10-15 per cento di vaccinati in più avremmo un’incidenza del virus inferiore” e i dati di Spagna, Portogallo e Italia “lo dimostrano”.

Leggi anche: Calenda blocca sui social il “candidato col Rolex” Roman Pastore

La situazione in Italia e le parole dell’ex ministro Boccia

Mentre la Germania guarda all’Italia come un esempio, l’Italia sta attenta a non fare la fine della Germania. Per il momento nel nostro Paese la quarta ondata è sotto controllo, con meno di 9 mila nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore e 67 morti. Ma bisogna fare attenzione: continuare a vaccinarsi e procedere spediti con le terze dosi. Lo ha detto anche Francesco Boccia, deputato del Partito democratico ed ex Ministro per gli Affari regionali, mentre lasciava Parma, al termine dell’Assemblea annuale di Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). “Siamo ormai entrati, di fatto, nella quarta ondata e riusciremo ad affrontarla con forza solo se saremo tutti vaccinati e se le terze dosi saranno fatte in tempo, ha dichiarato Boccia.

Leggi anche: Letta lavora a un campo largo di centrosinistra. Renzi incluso?

“Vaccinarsi per evitare chiusure a fine anno”

Poi ha chiarito: “Quello che sta accadendo in questi giorni in Germania, in Olanda e in altri Paesi del nord e dell’est Europa accadrà, inevitabilmente, da noi nelle prossime settimane, proprio come successo nei mesi scorsi con le precedenti ondate. È nostro dovere difendere la salute di tutti proteggendo le reti sanitarie. Chi in queste settimane si è battuto contro i green pass e contro i vaccini, dovrà adesso rispondere delle inevitabili nuove restrizioni che potrebbero scattare con l’aumento dei ricoveri. Nelle prossime settimane sarà inevitabile l’uscita di alcune Regioni dalla zona bianca. Il rigore massimo oggi e la vaccinazione di massa servono proprio per evitare chiusure a fine anno”.

Impostazioni privacy