Picchiata dal fidanzato, rifiuta di denunciarlo: “Devo redimerlo”

Una ragazza è stata picchiata e insultata dal fidanzato, ma si è rifiutata di denunciarlo: «Devo redimerlo». 

Una donna non ha mai denunciato il suo fidanzato, sia per paura, ma anche perché pensava che con il tempo lui sarebbe cambiato e che le botte sarebbero cessate. «Devo redimerlo, lasciatelo stare», ha detto la donna agli agenti che due giorni fa si sono presentati a casa della coppia per notificare al compagno, un ventottenne muratore italiano, una misura cautelare che lo obbligava a lasciare immediatamente l’alloggio e a non avvicinarsi mai più a lei.

Dramma familiare, riceve botte e umiliazioni dal compagno ma si rifiuta di denunciarlo

A salvare la giovane è stato il «Codice rosso», che ha permesso agli uomini della Polizia municipale della Procura di Torino di intervenire nonostante la reticenza della vittima e il suo rifiuto di sporgere denuncia contro il proprio fidanzato.

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La coppia viveva nel quartiere Madonna di Campagna e a portare alla luce le violenze domestiche sono stati i vicini di casa, che sentivano i violenti litigi e soprattutto udivano, impotenti, i pianti e le urla della ragazza quando lui la picchiava. Più volte hanno provato ad affrontarlo, invitandolo a smettere e in più occasioni hanno chiamato le forze dell’ordine. Ma gli interventi degli agenti si sono rivelati inutili, perché la donna si è sempre rifiutata di formalizzare la querela: temeva ritorsioni da parte del fidanzato e credeva di potercela fare da sola.

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Ad agosto la giovane si è dovuta rivolgere al pronto soccorso perché il suo compagno le aveva spaccato uno zigomo. Così è partita l’indagine della Polizia municipale. Nelle settimane successive, gli investigatori hanno raccolto le testimonianze dei vicini, del padrone di casa e del medico che aveva medicato i lividi sul volto della donna dopo l’ennesimo pestaggio: è emersa una situazione familiare drammatica.

La coppia conviveva da meno di due anni e per l’uomo bastava un banale motivo per aggredire la compagna con botte, insulti, umiliazioni. Inoltre il muratore si era fatto prestare dalla ragazza duemila euro, mentre in altre occasioni l’avrebbe derubata facendo sparire dalla casa denaro e piccoli monili di valore. Il magistrato ha chiesto al giudice delle indagini preliminari di firmare una misura cautelare nei confronti dell’uomo, che ora è accusato di maltrattamenti in famiglia.

Quando gli agenti hanno bussato alla porta dell’alloggio, la ragazza ha provato a proteggere il compagno: «Non voglio che abbia altri problemi. Posso redimerlo», ha spiegato agli agenti cercando di fare da scudo all’uomo. Un comportamento dettato dalla paura che lui potesse in qualche modo vendicarsi. Ma per ordine del Tribunale l’uomo non potrà tornare a vivere in quella casa e non potrà più avvicinarsi alla vittima. La ragazza è stata affidata ai servizi sociali perché possa intraprendere un percorso psicologico che l’aiuti a superare la drammatica esperienza che l’ha segnata.

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