Rapina e sequestro di persona. Notte di terrore per l’imprenditore Miotto

I ladri sono entrati nella villa del noto petroliere, minacciando la famiglia. Il bottino dei malfattori è di un milione di euro

Rapina nella villa di Giancarlo Miotto avvenuta questa notte, quando quattro banditi armati di pistola si sono introdotti nella residenza del noto petroliere veneto minacciando l’uomo, la moglie, la domestica e la figlia di soli sette anni. Dopo avere eluso il sistema di sicurezza e scassinato una finestra, i malfattori si sono intrufolati nella cucina e hanno preso in ostaggio la moglie 51enne di Miotto. Hanno anche prelevato i cellulari e si sono fatti aprire le casseforti presenti nell’abitazione. Il fatto è avvenuto a Marocco di Mogliano Veneto, lungo il Terraglio, intorno alle 19.

Secondo una delle mie collaboratrici erano albanesi perché parlavano tra loro così — ha raccontato Miotto —, sono entrati dalla cucina, hanno preso mia moglie, con forza e violenza, e nel frattempo due sono corsi dove si trovavano la bambina con la tata e le hanno spostate nell’ingresso, dove c’ero io. Avevo sentito un forte colpo, pensavo che qualcosa fosse caduto e invece erano stati loro che avevano aperto la porta. I carabinieri di Treviso indagano sulla vicenda, hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella casa.

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Uno ci controllava, uno stava in zona, cercavano posizioni particolari dove potessero esserci casseforti, guardavano dietro i quadri, hanno aperto i cassetti. Pensavano avessimo diverse posizioni per più casseforti: avevano questo input da qualcuno. Sentivo che uno di loro parlava al telefono con qualcuno” continua l’imprenditore. Ma una volta aperto il caveau è scattato l’allarme che ha costretto i ladri a fuggire. Il bottino è di circa un milione di euro, tra denaro, oro, gioielli e orologi di valore.

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Non è la prima volta che la residenza di Miotto viene presa di mira per una rapina. Era già successo nel 2015, quando di tre uomini aveva fatto irruzione nella villa poco dopo le 3 della notte. Anche allora era stata forzata una portafinestra mentre il sonno il maggiordomo e il custode dormivano. Poi avevano costretto i due a farsi portare nella stanza dell’imprenditore. Allora erano riusciti a ottenere solo duemila euro in contanti prima che l’imprenditore si svegliasse e che la moglie attivasse l’allarme, mettendoli in fuga.

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