Omicidio Cerciello: condannata a 8 mesi per avere scritto “uno in meno”

Offese il carabiniere morto per un’aggressione a Prati nel 2019. Se paga subito il risarcimento alla vedova, eviterà il carcere

Vilipendio alla forze armate e diffamazione. Con questa accusa Eliana Fontini, la docente di Novara che offese il carabiniere Nario Cerciello Rega, ucciso in seguito a un’aggressione subita nel quartiere Prati di Roma a luglio del 2019, la Procura le ha assegnato 8 mesi di reclusione. La donna scrisse sul suo profilo Facebook, commentando l’accaduto “Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza“. Una frase

Assolto il marito della donna, Norberto Breccia, accusato di favoreggiamento. “Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato“, aveva detto la donna quando però il suo post era ormai diventato virale. “Ho scritto una cavolata. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell’ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltrattata o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi – disse allora Fontini -. E ho scritto quell’enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai… Sono stata una stupida“.

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Salvo poi ritrattare il tutto, conscia del pericolo di denuncia. “Non ho scritto io il post. E’ stato usato il mio account e il mio pc, ma non ho scritto io quelle parole. Quando verrò sentita dall’Ufficio scolastico regionale dirò chi è stato“. La difesa della signora Frontini ha puntato sul fatto che non si poteva dimostrare con certezza che fosse stata lei a digitare quel post, ma i giudici l’hanno giudicata comunque responsabile.

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La donna è stata condannata anche al risarcimento delle parti civili entro un anno per ottenere il beneficio della sospensione condizionale della pena. Le cifre stabilite sono di 8mila mila euro per la vedova del di Cerciello, Rosa Maria Esilio, anche lei non presente in aula, e 5mila euro per il Ministero della Difesa. Disposto l’invio degli atti al Ministero della pubblica istruzione per eventuali provvedimenti nei confronti dell’insegnante.

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