Centrodestra e Italia Viva fanno mancare i voti al Senato, e in molti si chiedono se non sia l’inizio di una crisi di governo

Italia Viva e centrodestra fanno passare due emendamenti rifiutati dalla maggioranza, e adesso sono in molti a chiedersi se non sia l’inizio di una crisi di governo. 

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L’alleanza stretta da Italia Viva in Sicilia con Forza Italia aveva già fatto intendere che potesse trattarsi di un’intesa che potesse andare oltre la questione regionale. E infatti, con le votazioni sul Decreto Capienze della giornata di ieri, si è visto come il centrodestra possa essere in grado di far andare sotto il governo grazie ai voti renziani. Per due volte infatti la maggioranza non ha avuto i voti necessari per respingerli due emendamenti presentati. Italia viva aveva ad esempio a proposito di questo decreto presentato un emendamento in cui si richiedeva di poter allungare a 68 anni i limiti anagrafici per potersi iscrivere all’elenco nazionale. Il governo si era opposto, ma poi la votazione si è conclusa con 116 voti favorevoli, 91 contrari e 11 astenuti.

La reazione in aula non è tardato ad arrivare con urla e fischi che hanno “sotterrato” il centrodestra e l’ala renziana. Simona Malpezzi, capogruppo del Partito Democratico al Senato ha chiesto a centrodestra e Forza Italia se questo non sia l’inizio di una possibile sfiducia verso il governo: “Altrimenti non si spiega perché in aula al Senato abbiano votato alcuni emendamenti con FdI nonostante il parere contrario dell’esecutivo. Sono convinta che serva davvero un metodo di lavoro condiviso in vista dell’iter parlamentare della legge di bilancio. Il Pd è al governo con serietà e responsabilità. Mi domando se anche Lega, FI e Iv si stiamo comportando nello stesso modo”. Anche per i 5 stelle, come ha notato la capogruppo Domenica Castellone la situazione è seria, accodandosi a chi ritiene che queste votazioni rappresentano uno spartiacque per la tenuta del governo. Anche perché “centrodestra e Iv, che con questo ennesimo atto proseguono nella manovra di avvicinamento reciproco, hanno deciso di votare contro l’esecutivo e i loro stessi ministri. Se vogliono chiudere con l’esperienza del governo Draghi e aprire una crisi se ne assumano la responsabilità e lo dicano”. 

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Naturalmente, molto diversa è stata la reazione dell’opposizione, con Fratelli d’Italia che con il suo capogruppo che ha fatto notare come “questo governo alla prima occasione in cui non ha fatto ricorso alla fiducia è andato sotto, vittima delle contraddizioni interne della maggioranza che dimostra tutti i suoi limiti. E adesso capiamo anche per quale ragione il governo faccia continuamente abuso del voto di fiducia, proprio per nascondere queste debolezza”.

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