La furia dei Novax. Violente manifestazioni in tutte le piazze d’Europa

L’Europa è di nuovo l’epicentro della Pandemia da Covid19 e nel weekend il popolo Novax ha fatto sentire tutta la sua rabbia

In molti paesi europei sono dilagate le proteste contro le nuove restrizioni anti-Covid. Alcune sono sfociate in violenza, portando a decine di arresti. I manifestanti si oppongono alle nuove regole sul green pass, ma anche a mascherine e distanziamento. Solo a Vienna avrebbero protestato circa 35mila persone, e un numero simile a Bruxelles. Mentre i governi e le autorità sanitarie spingono per i vaccini, i No Vax di tutta Europa continuano a riempire le piazze, spesso guidati da politici di destra come nel caso dell’austriaco Herbert Kikl (Fpoe), che comunque non potrà prendere parte alla manifestazione da lui indetta in quanto positivo al Covid-19.

Le infezioni in Europa hanno raggiunto livelli record, con un milione e mezzo di nuovi casi solo nell’ultima settimana. Per questo motivo diversi governi adottano la strada delle “2G” tedesche: concedere maggiori diritti solo a chi è vaccinato (geimptf) o guarito (genesen), non ai “tamponati” (getestet). Una misura che serve anche a indurre chi ancora non si è vaccinato (il 23% della popolazione Ue maggiorenne, ben 75 milioni di persone) a farlo il prima possibile.

Se la propensione a vaccinarsi è più bassa in Europa orientale, è in Europa centro-occidentale che si concentra il maggior numero di persone non vaccinate: è qui che vivono 45 milioni di loro, il 60% del totale. Inoltre sempre più vaccinati hanno ricevuto la dose ormai troppo tempo fa con un conseguente calo della copertura. Inevitabile che i governi pensino a come spingere al “booster” milioni di persone

Austria

È stato il primo Paese a rendere la vaccinazione obbligatoria (da febbraio) alla vigilia del lockdown generale entrato in vigore ieri. Sabato 40.000 persone hanno manifestato nella capitale, dove si sono verificati scontri con la polizia.

A Vienna, è stato proprio il leader del partito di estrema destra Fpo, Herbert Kikl ad alimentare la protesta contro la chiusura di 20 giorni imposta dal governo. In piazza, i manifestanti sventolavano la bandiera nazionale e gridavano slogan come "no alla vaccinazione", "ne abbiamo abbastanza", "Abbasso la dittatura fascista".

La campagna di immunizzazione in Austria è una delle più fallimentari di tutta l'Europa occidentale: circa un terzo degli abitanti risulta non vaccinato. Le unità di terapia intensiva stanno raggiungendo la capacità massima, mentre nelle ultime settimane la media delle morti giornaliere è triplicata.

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Germania

La Germania viaggia da qualche giorno intorno ai 60mila contagi accertati e a oltre 240 morti in 24 ore, ed in alcuni Laender come la Baviera e la Sassonia già si parla di serrate totali. Per arginare la situazione - che la cancelliera, Angela Merkel, ha definito "drammatica" - il governo ha imposto restrizioni a livello nazionale sui non vaccinati, col pass sanitario per accedere a trasporti e luoghi di lavoro e la regola delle '2G' (vaccinati o guariti) per ristoranti e palestre. Da più parti c'è la richiesta di misure piu' severe, la vaccinazione obbligatoria è sul tavolo di discussione e non si esclude l'eventualita' di nuovi lockdown nazionali. Se la misura entrasse in vigore, gli analisti hanno gia' previsto pesanti proteste.

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Paesi Bassi

Ieri si sono registrati importanti disordini a Rotterdam, nei Paesi Bassi. A fronte dell’impennata di contagi (oltre 21mila in 24 ore) il Paese dalla scorsa settimana, è in lockdown parziale con una serie di restrizioni che interessano in particolare il settore della ristorazione, obbligato a chiudere alle alle 20.

La risposta dei No Vax è stata violenta, tanto che la polizia ha dovuto sparare colpi di avvertimento. I manifestanti hanno lanciato oggetti contro gli agenti, incendiato un’auto della polizia ed altri mezzi di comuni cittadini, fatto scoppiare petardi e fuochi d’artificio. Presi di mira anche i vigili del fuoco, la polizia ha dovuto ricorrere agli idranti per disperdere i manifestanti. Il bilancio finale è di 7 feriti, manifestazioni con scontri si sono tenute anche a L’Aja, Rotterdam ma anche nella città centrale di Urk e nella provincia meridionale del Limburg.

Belgio

Per le strade di Bruxelles è stata una domenica pomeriggio da guerriglia urbana: 35mila persone sono infatti scese in piazza contro le nuove restrizioni anti-Covid. Il corteo, iniziato in modo pacifico, è poi degenerato:si sono registrati scontri con la polizia nei pressi di Palazzo Berlaymont, che ospita la sede della Commissione europea. Al lancio di oggetti da parte dei manifestanti, la polizia ha risposto usando cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. Molti manifestanti indossovano cappucci in testa e portavano bandiere nazionaliste fiamminghe, protestavano soprattutto contro il divieto ai non vaccinati di entrare in bar e ristoranti.

Francia

In Francia da mesi si tengono proteste regolari il sabato in tutto il Paese contro quello che qui e' chiamato 'pass sanitario'. Il presidente Macron ha per ora escluso la necessità per ora di ulteriori restrizioni e negli ultimi giorni, episodi di protesta violenta si sono verificati solo nell'arcipelago di Guadalupa, territorio d'oltremare francese nel Mar dei Caraibi, dove le proteste sono sfociate in saccheggi e spari contro le forze dell'ordine. "Questi manifestanti violenti sono solo una minoranza che fa molto rumore, bisogna stare attenti a non trarre conseguenze da queste proteste", ha avvertito Patrick Martin-Genier, specialista di Europa e insegnante alla Science Po.

 

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