Fingeva di vaccinare i pazienti per fargli ottenere il Green Pass, arrestato un medico di 64 anni

I pazienti venivano da fuori regioni appositamente per recarsi da lui, in modo da fingere l’avvenuta vaccinazione e poter ottenere il Green Pass. Agli inquirenti ha confessato le sue colpe negando però di aver mai ricevuto soldi dai pazienti che gli richiedevano questa pratica illegale. 

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Alla fine Mauro Passarini ha confessato: ha finito di iniettare il vaccino contro il covid ad oltre quaranta pazienti allo scopo di fargli ottenere il green pass.

Su una cosa però è stato perentorio con i magistrati: non ha mai preso soldi dai suoi pazienti per portare avanti questa pratica illegale. L’uomo è stato arrestato dagli inquirenti nella giornata del 10 Novembre 2021 e si trova adesso a scontare i domiciliari in casa. Nel corso della sua confessione, ha spiegato che non si è trattata di una falsificazione che ha portato avanti nei confronti degli oltre 290 pazienti che sono a suo carico. Lo ha fatto invece nei confronti di tutti coloro che venivano fuori dalla sua regione di residenza, recandosi appositamente dal medico per poter ottenere la falsa inoculazione. 

Venivano da altre regioni per poter ottenere la falsa inoculazione del vaccino, ma nega di aver preso soldi

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Nell’elenco dei suoi pazienti Novax figurano infatti persone provenienti da diverse provincie, come ad esempio Bergamo o Torino. Agli inquirenti Passarini ha raccontato che l’idea di falsificare le vaccinazioni gli è venuta nel corso di alcuni corsi di meditazione che ha seguito a Padova, durante il quale ha conosciuto diverse persone contrarie al vaccino e che dunque non avevano alcuna intenzione di farselo somministrare ma al contempo non accettavano di non poter più viaggiare. Resta però fermo, nel sostenere di non aver mai intascato nulla da questo: i pazienti insomma non lo pagavano per fingere l’inoculazione del siero. Al momento della prima perquisizione della squadra mobile di Ravenna nei suoi confronti, avvenuta il 17 Ottobre 2021, gli inquirenti hanno trovato nelle sue tasche una somma pari a 1.555 euro. Il blitz è avvenuto dopo che un padre insieme a sua figlia si era recato dal mercato per poter ottenere la certificazione di avvenuta vaccinazione senza naturalmente che il siero fosse però inoculato alla figlia. Il medico ha poi spiegato che questa false iniezioni venivano poi registrate come da prassi nel sistema informatico del Ministero. 

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Sembra inoltre che dopo la prima perquisizione, molti dei suoi assistiti  coinvolti si siano spaventati e si siano rivolti al medico per poter ottenere una nuova iniezione del vaccino. Questa volta, vera.

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