Addio posto fisso: assunzioni a tempo determinato anche nel pubblico impiego

Addio posto fisso, sempre più contratti a tempo determinato anche nella pubblica amministrazione. A rivelarlo è il report di dell’Ufficio Economico di Cgil Liguria, che tiene conto del periodo 2014-2020. Ma c’è allarme: “Anche nel 2021 si nota stessa tendenza”.

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addio posto fisso, sempre più contratti a tempo determinato – meteoweek.com

Vacilla la stabilità offerta dal tanto agognato posto fisso. Secondo quanto emerso da un report intitolato “Dipendenti pubblici in Liguria”, realizzato a partire da una ricerca elaborata da Marco De Silva (responsabile dell’Ufficio Economico di Cgil Liguria), pare infatti che nella Regione ligure negli ultimi anni la pubblica amministrazione si stia affidando per lo più a contratti a tempo determinato. La fonte di tale studio è basata dai dati Inps, e fa affidamento a una finestra ricompresa tra gli anni 2014-2020. Come viene riportato del resoconto, dunque, in Liguria i dipendenti pubblici “dopo sei anni di variazioni minime benché in costante e lievissimo aumento, nel 2020 sono stati in media 104.751, in aumento di 1.842 unità sull’anno precedente”.

“Anche nel 2021 notiamo la stessa tendenza”

“L’aumento dell’occupazione nel pubblico impiego è dovuto esclusivamente all’incremento dei contratti a termine (+3.544 unità, pari al +32,5%), poiché i contratti a tempo indeterminato, benché siano l’86,2% del totale, sono in lenta discesa dal 2014 e nel 2020 hanno perduto 1.702 unità (-1,9%)”, viene evidenziato del resoconto firmato da Marco De Silva. Lo studio effettuato dalla Cgil evidenzia come le dipendenti pubbliche siano il 58,9% del totale (e quindi in costante aumento), mentre i dipendenti pubblici sono il 41,1% (e sempre più in contrazione, anno dopo anno). In generale, nella ricerca emerge come soltanto scuola e sanità abbiano segnato un incremento dei posti, rispettivamente con più 6,9% e con più 2,6 %. In calo, invece, le amministrazioni centrali (-3,3%), gli enti locali (- 2,7%), le forze dell’ordine e i vigili del fuoco (- 0,9%), il settore dell’università e della ricerca (- 1,2%).

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“Anche nel 2021 notiamo la stessa tendenza”, ha osservato però Nicola Dho, segretario generale della Funzione Pubblica per Cgil Liguria. E ha sottolineato: “Aumentano i posti in quei settori che più sono stati messi in difficoltà dall’emergenza sanitaria, scuola e sanità. Ma siccome si tratta di posti proprio legati all’emergenza, per gran parte stiamo parlando di contratti a tempo determinato, o di persone che prestano la loro attività professionale con partita Iva. Quindi, i posti stabili sono sempre meno. Per non parlare di tutti gli altri settori, dove notiamo continue flessioni”.

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E sebbene vi sia stato un aumento di assunzioni sia nella scuola che nella sanità, evidenzia ancora Dho, si tratta comunque di “posti a termine”. “Adesso – ha concluso il segretario generale – è partita una riflessione a livello nazionale, ad esempio con il Decreto Reclutamento, ma siamo ancora indietro. L’unico spiraglio, al momento, è rappresentato dal concorso per settecento infermieri a tempo indeterminato. Non ci aiuta, poi, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza perché anche qui la maggior parte dei contratti previsti sono a tempo determinato. Noi temiamo che questo processo di depauperamento dei contratti non si possa fermare”, e per questo “vanno applicati dei correttivi”.

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