Usa, spunta un documento inviato allo staff di Trump per ritardare l’insediamento di Biden

Una relazione scritta da un ex colonnello texano, con alcune raccomandazioni per ritardare l’elezione di Joe Biden e inviata in seguito allo staff di Trump, è stata consegnata alla Commissione del congresso che si sta occupando di indagare sugli scontri a Capitol Hill. 

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Un documento che racconta come i sostenitori di Donald Trump, poco tempo dopo la sconfitta elettorale che lo ha visto soccombere a favore del Dem Joe Biden, fossero intenzionati a fare il possibile per ritardarne l’insediamento. Questa è quanto emerge dalla relazione presentata al Congresso americano per fare luce sull’assalto a Capitol Hill. Secondo quanto riportato, un ex colonnello dell’esercito americano, sostenitore convinto di Trump in Texas, avrebbe stilato un piano di azione, reso inevitabile a suo parere dal fatto che le elezioni fossero state truccate.

Trentotto pagine che raccomandavano a Trump, all’indomani della sconfitta, di dichiarare lo stato di emergenza per questioni di sicurezza nazionale. Lo scopo era quello di far tutto il possibile per ritardare l’insediamento di Biden. Il documento in questione, pervenuto anche anche all’ex capo dello staff del tycoon alla Casa Bianca, si intitola “Truffe elettorali, interferenza straniere e opzioni per il 6 Gennaio”. E al suo interno vi erano tutta una serie di raccomandazioni per far rimanere Trump al potere il più a lungo possibile a dispetto del risultato ottenuto alle urne. Molti però adesso sostengono che il fatto che Meadows abbia ammesso di aver ricevuto questo testo, sia una prova inequivocabile di quanto l’ex presidente Usa abbia preso in considerazione questa ipotesi. 

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D’altronde Trump fin dal primo giorno della sconfitta, ha sempre sostenuto di essere stato vittima di brogli elettorali e che la popolazione questo non lo avrebbe mai accettato. Per i suoi oppositori, è stata questa la miccia che ha poi portato agli scontri di Capitol Hill. Spetterà adesso però al Congresso stabilire eventuali responsabilità politiche dell’ex Presidente Usa. 

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