Pietro Carmina, il prof morto a Ravanusa: gli ex studenti lo salutano così

Pietro Carmina è tra le vittime della tragedia di Ravanusa, provocata da una forte esplosione che ha distrutto quattro palazzine. I suoi studenti e i suoi ex studenti salutano il professore con messaggi d’addio sui social: “Ti poteremo nel cuore tutta la vita”.

Pietro Carmina studenti -meteoweek.com
Pietro Carmina, i messaggi d’addio dai suoi studenti (foto via social) – meteoweek.com

Dramma quello avvenuto nella serata di sabato 11 dicembre, a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Fortissima l’esplosione che ha portato al crollo di quattro palazzine e al danneggiamento di altre tre, provocata da una forte perdita di gas. I soccorritori sono riusciti a estrarre due donne vive dalle macerie, Giuseppa Montana e Rosa Carmina, mentre si contano in totale sette morti, altri dispersi e oltre 100 sfollati. A perdere la vita in questo spaventoso incidente si contano Selene Pagliarello, Enza Zagarro, Liliana Minacori e Pietro Carmina. In particolare, la scomparsa di quest’ultimo, docente di storia e filosofia, ha destato commozione e dolore fra i suoi tanti studenti ed ex studenti del liceo Foscolo di Canicattì.

La lettera del professore ai suoi ragazzi

Prima di andare in pensione, il professore Pietro Carmina, rimasto ucciso nella tragedia di Ravanusa, aveva lasciato scritta una bellissima lettera di addio tutti i suoi ragazzi. Dal titolo “Ai miei ragazzi, di ieri e di oggi: mordete la vita“, quel lungo messaggio pieno di speranza e di affetto verso i suoi studenti, lo compose proprio il suo ultimo giorno al suo ultimo giorno di insegnamento nel 2018, e oggi più che mai tale messaggio è diventato ancora più importante per gli alunni che hanno avuto la possibilità e la fortuna di conoscerlo.

“Ai miei ragazzi, di ieri e di oggi. Ho appena chiuso il registro di classe. Per l’ultima volta“, esordiva il professore nella lettera. Lettera che poi proseguiva: “In attesa che la campanella liberatoria li faccia sciamare verso le vacanze, mi ritrovo a guardare i ragazzi che ho davanti. E, come in un fantasioso caleidoscopio, dietro i loro volti ne scorgo altri, tantissimi, centinaia, tutti quelli che ho incrociato in questi ultimi miei 43 anni”.  “Vorrei che sapeste – proseguiva ancora il professore – che una delle mie felicità consiste nel sentirmi ricordato. Ma una delle mie gioie è sapervi affermati nella vita; una delle mie soddisfazioni la coscienza e la consapevolezza di avere tentato di insegnarvi che la vita non è un gratta e vinci: la vita si abbranca, si azzanna, si conquista. Ho imparato qualcosa da ciascuno di voi, e da tutti la gioia di vivere, la vitalità, il dinamismo, l’entusiasmo, la voglia di lottare.”

“Usate le parole che vi ho insegnato – proseguiva nella sua lettera lo scomparso professore – per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi: infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non ‘adattatevi’, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa: voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare, non state tutto il santo giorno incollati a cazzeggiare con l’iPhone”.

E ancora: “Leggete, invece, viaggiate, siate curiosi (rammentate il coniglio del mondo di sofia?). Io ho fatto, o meglio, ho cercato di fare la mia parte, ora tocca a voi. Le nostre strade si dividono, ma ricordate che avete fatto parte del mio vissuto, della mia storia e, quindi, della mia vita. Per questo, anche ora che siete grandi, per un consiglio, per una delusione, o semplicemente per una risata, un ricordo o un saluto, io ci sono e ci sarò. Sapete dove trovarmi”. Infine, li salutava così: “Ecco. Il pullman è arrivato. Io mi fermo qui. A voi, buon viaggio“.

I messaggi d’addio degli studenti

All’apprensione della sua improvvisa scomparsa, resa prematura da un’inaspettata tragedia, sono in tanti gli studenti e gli ex-studenti che hanno scelto di lasciare un messaggio di cordoglio e d’addio per il professore Pietro Carmina. Tra questi, si legge il messaggio di Irene Lo Bue, ora avvocatessa a Parma. “È il Prof che ti rimane nel cuore tutta la vita, che torni a trovare a scuola tutte le volte che torni a casa”, ha ricordato commossa la giovane. E ha poi proseguito: “Il Prof che continua ad essere tuo amico quando sei adulta. Che ha segnato la tua strada. Il Prof che faceva filosofia ascoltandoti e trovando le parole per arrivare a degli adolescenti che pensavano di avere mille problemi. Che ti ha insegnato, che ha riso e giocato con te. Il Prof con cui oggi avresti parlato di questa tragedia e avrebbe trovato le parole per provare a dare un senso a tutto questo. Con Lei la vita era più facile. Il Prof come dovrebbero essere tutti gli insegnanti. Noi abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di incontrarLa sulla nostra strada carissimo Prof. Pietro Carmina ma adesso il cuore è a pezzi… Buon volo, saluta il nostro Lillo”.

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“Caro professore. Non lo nego, è difficile riuscire a trovare le giuste parole in questo momento, ma soprattutto riuscire a realizzare quanto accaduto”, ha invece esordito Martina Palilla, sempre su Facebook. Nel suo post, la giovane ha poi raccontato: “Vorrei limitarmi a ringraziarla per avermi trasmesso con passione l’amore per la sua materia, per essere stato ogni giorno dalla parte dei suoi studenti, per avermi fatto aprire gli occhi su come va il mondo, su come va la vita e su quanto sia importante lo studio e la cultura. Semplicemente grazie per avermi permesso di conoscere, attraverso i suoi insegnamenti, una piccola, preziosa, parte di lei”.

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E ancora: “Le sue parole in questa lettera sono scalfite nel profondo e le porterò con me, come ho fatto negli ultimi anni, una sorta di monito per fare sempre di più ogni giorno; insieme alle sue letture da ‘il mondo di Sofia’, i suoi esempi ‘quotidiani’ per spiegarci Kant, battute, risate, rimproveri e tanto altro. Adesso il suo pullman si è fermato, più bruscamente di quanto potessimo immaginare, ma in qualche modo continuerà a viaggiare nelle vite di tutti i suoi studenti”. “A lei caro prof. vola oggi il mio pensiero a lei devo il mio senso critico. Adoravo la sua capacità di insegnare la filosofia mi incantavo nelle sue lezioni quasi come una bimba alla quale si racconta una favola che solo il suono della campanella riusciva ad interrompere. Addio Prof. Pietro Carmina fa buon viaggio”, scrive invece Valeria Morreale.

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