Treviso, la settimana nera: la provincia con più contagi d’Italia

Per la provincia di Treviso questa è stata una vera e propria settimana nera: è la provincia con più contagi d’Italia per Covid.

Millecinquecento casi in un giorno, il secondo picco più alto di contagi in Italia: la Marca maglia nera per i casi Covid supera anche la drammatica seconda ondata iniziata nell’autunno 2020: «Mi sento sconsolato e quasi impotente davanti a questa ondata, sono numeri spaventosi, andiamo verso un periodo difficile» afferma il dg Francesco Benazzi. Solo Trieste ha dati peggiori di Treviso: è il record che l’Usl 2 non avrebbe mai voluto.

Treviso, la settimana nera: più di 1500 casi in un solo giorno

Sono 63 i Comuni con più di 500 casi su 100 mila abitanti, il picco è registrato nel distretto di Asolo e Montebelluna con 740 casi settimanali, proporzioni gigantesche; la situazione non è buona nemmeno nel distretto di Pieve di Soligo, con 695 e crescono anche i due distretti trevigiani. Aumentano, di conseguenza, anche i ricoveri: 317 nei cinque ospedali che accolgono pazienti Covid, 25 dei quali in terapia intensiva. I servizi dell’azienda sanitaria ricevono centinaia di telefonate ogni giorno di cittadini con sintomi respiratori, «per la grandissima parte sono non vaccinati» sottolinea Benazzi, invitando la popolazione che ancora non l’ha fatto ad aderire alla campagna vaccinale o a prenotare la terza dose. «Abbiamo un tasso di ospedalizzazione nettamente inferiore all’anno scorso. Nel 2020 31,9 ricoveri ogni 100 mila abitanti, adesso 19,1. Ma è il trend dei positivi ad avere subito un’impennata, e anzi a superare i dati dell’anno scorso». Solamente 13 Comuni trevigiani hanno meno di 400 casi su 100 mila abitanti: gli altri sono tutti da zona rossa.

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L’unico aumento positivo, che offre garanzie di speranza e non preoccupazioni epidemiche, è quello delle vaccinazioni: l’Usl 2 ha fatto in un solo giorno 9.732 dosi di vaccino, superando quindi le 9.200 chieste dalla Regione. L’adesione è molto elevata: in provincia di Treviso i cicli completi sono il 77,8% della popolazione dai 5 anni in su, con 656 mila persone protette. Scende il numero dei provvedimenti nelle scuole: sono 441 le classi in monitoraggio e 66 quelle in quarantena. La provincia è costellata di piccoli cluster fra i ragazzi: il 18% dei casi è registrato sotto i 12 anni di età.

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Intanto il focolaio di Parè, iniziato con un viaggio ad Assisi di un gruppo di novanta persone per consegnare il tradizionale presepe artistico, si allarga: passano da 24 a 36 i positivi, un altro caso attende la conferma del test molecolare. Per la maggior parte i contagiati sono asintomatici, alcuni pellegrini sono seguiti a domicilio per lievi sintomi. La situazione più delicata è quella di un alpino 78enne, vaccinato con doppia dose, ritenuto caso indice del cluster coneglianese: è in terapia intensiva all’ospedale di Vittorio Veneto. Il parametro più doloroso da affrontare è quello dei decessi: nei venti mesi di pandemia la Marca ha pagato un alto tributo di vittime, 1.894. Negli ultimi due giorni l’Usl 2 ha registrato tre decessi: un uomo di 94 anni, non vaccinato, con pluripatologie, che si trovava all’ospedale di Montebelluna, due uomini di cento e 77 anni, vaccinati, che erano ricoverati a Vittorio Veneto.

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