Metropolitana frenata d’emergenza: feriti dieci passeggeri

A Milano la metropolitana è stata frenata d’emergenza, il bilancio è di dieci passeggeri feriti, nessuno di loro in modo grave.

La metropolitana rossa della linea 1 di Milano è stata frenata d’emergenza: la circolazione è stata interrotta tra le fermate di Cairoli e Pagano M1 per 30 minuti. Una donna è stata ferita alla schiena e risultano essere una decina i contusi. Sul posto sono intervenute sei ambulanze per i soccorsi.

Milano, metropolitana linea 1 frenata d’emergenza: feriti non gravi

La circolazione della linea metropolitana rossa M1 di Milano è stata sospesa tra Cairoli e Pagano. Un treno ha attivato una frenata automatica di sicurezza nella stazione di Cairoli, direzione Sesto Primo Maggio, alle ore 8.41. Una donna è caduta a terra, è rimasta ferita alla schiena e ha chiesto l’intervento del 118: è stata trasportata in ospedale in codice verde. Altri passeggeri sono rimasti contusi, sempre in modo non grave anche se un paio di loro potrebbero avere bisogno di cure ospedaliere.

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Il traffico dei treni è ripreso regolarmente attorno alle ore 9.15. Atm sta cercando di capire i motivi della frenata: il convoglio che si è bloccato è stato trasportato dai tecnici in deposito per gli accertamenti. L’episodio di martedì 21 dicembre riapre la questione delle frenate brusche in galleria. Alla fine dell’inchiesta partita nel 2019 sulle frenate anomale in metrò la Procura ha già contestato il reato di lesioni personali colpose al presidente Michele Viale di «Alstom Ferroviaria S.p.A.», produttore del sistema di segnalamento e controllo della marcia dei treni in uso sulla linea 1 rossa della Mm, e al presidente Andrea Rossi e all’amministratore Carlalberto Guglielminotti di «Engie Eps», subfornitore del produttore «Tattile srl» del captatore di bordo sulle motrici della linea 2 verde Mm.

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Sulla linea 1 rossa il sistema di segnalamento garantisce automaticamente che i treni non si avvicinino mai oltre una certa distanza di sicurezza predeterminata attraverso un continuo dialogo tra i sistemi di bordo del treno e i sistemi di terra della linea. I consulenti della Procura hanno ricostruito che le frenature indebite degli anni scorsi erano state riconducibili a difetti di comunicazione tra sistemi di bordo e sistemi di terra: difetti non nuovi ma che Atm aveva segnalato al produttore Alstom addirittura dal 2011. Solo dopo l’inchiesta, «oltre a interventi sul sistema informatico di esclusiva competenza di Alstom, Atm era intervenuta su ogni treno riducendo della metà la prestazione frenante dei pattini comandati da frenature generate dal sistema di segnalamento, lasciando invece inalterate le prestazioni delle frenature comandate dal macchinista».

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