Tamponi obbligatori anche per i grandi eventi? Per il Pd è più sensato introdurre l’obbligo vaccinale

Sul tavolo del governo l’ipotesi di introdurre il tampone obbligatorio per i grandi eventi anche per i non vaccinati. Molti all’interno della maggioranza la considerano una scelta ingiusta e sostengono invece che la vera alternativa è introdurre l’obbligo vaccinale per tutti. 

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Per Roberto Speranza, gli obiettivi che deve perseguire in queste settimane il Ministero della salute sono chiari ed evidenti: fare il possibile per accelerare la somministrazione delle terze dosi e modificare il green pass in modo che si adegui ai nuovi dati a disposizione. Nella giornata di giovedì, si terrà una riunione del Consiglio dei Ministri per fare il punto della situazione, anche perché, come ha ricordato il virologo Pregliasco in questi giorni, potrebbe persino rendersi necessario un nuovo lockdown. È la stessa circolare diramata dal Ministero in questi giorni a mettere in guardia la popolazione: la fase epidemica nel paese sta velocemente raggiungendo la sua fase acuta e causa dell’avvento della variante Omicron che sta facendo salire con costanza e gradualità i contagi. Certo, resta sempre da chiedersi quanto senso abbia continuare a considerare i contagi come indice fondamentale del pericolo, dopo aver vaccinato circa 8 persone su 10 che dunque non andranno in ogni caso ad occupare le terapie intensive. Nella nota diffusa alle amministrazione, il Ministero della Salute chiede una tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da SarsCoV2, sia a livello territoriale che ospedaliero”. Sulla strategia intrapresa da Speranza si è espresso anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Qui ci sono due priorità: accelerare la terza dose perché molti contagiati degli ultimi giorni sono persone in attesa della terza dose. E il Green Pass sia sempre e soltanto per vaccinati o guariti: i no-vax se ne facciano una ragione”. 

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E proprio a partire dalla riunione che il governo terrà giovedì, potrebbero venir fuori delle nuove restrizioni come quella di introdurre il tampone obbligatorio per i grandi eventi anche per i vaccinati. Un’ipotesi sui però aleggia il forte scetticismo del Partito Democratico, che ritiene che una scelta di questo tipo, porterebbe i vaccinati a perdere fiducia nelle istituzioni e nella scienza. ne ha parlato ad esempio Francesco Boccia, affermando che “il tampone ai vaccinati sia sotto tanti aspetti un colpo a chi, vaccinandosi, ha protetto anche gli altri. In questo momento è più giusto ipotizzare la vaccinazione obbligatoria. I tamponi ogni volta che vai a teatro o al cinema sia difficile e anche incoerente”. Dell stesso avviso anche Fratelli d’Italia che oltretutto rimarca come una simile soluzione, in quanto il tampone ha un prezzo, finirebbe per infliggere il colpo di grazia a un comparto economico già arrivato al collasso a causa delle restrizioni di questi due anni. D’altronde, se anche per andare al cinema vi sarà bisogno di un tampone, diventa palese che il costo per andare ad un evento diventerà insostenibile per molti. 

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Anche per il segretario dem Enrico Letta, l’obbligo vaccinale è “un’extrema ratio” che non può più essere evitata, confermando che, se il governo guidato da Draghi decide di optare per questa soluzione, il Partito Democratico lo sosterrà in modo incondizionato.  D’altronde che questa campagna sia ormai diventata un movimento teologico-politico, non è certo un mistero. Resta però un problema costituzionale non certo irrilevante: a queste condizioni, l’obbligo vaccinale non può essere introdotto in costituzione, non soltanto per il fatto che parliamo della somministrazione invasiva, che viola la proprietà del corpo, di farmaco sperimentale. Si tratterebbe di un’imposizione che violerebbe, senza fondate basi scientifiche, i diritti primari dell’essere umano e quel rispetto della persona e della dignità umana sancito dalla nostra costituzione. La legge non può in nessun caso imporre trattamenti sanitari che violino il rispetto della persona umana, l’articolo 32 è chiarissimo in proposito. Optare per questa soluzione, significa accettare, come extrema ratio per contenere l’emergenza, una violazione dei diritti primari che non avrebbe eguali nella storia del nostro paese.

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