Covid, ora c’è una cura: arriva in Italia la prima pillola contro il coronavirus

Martedì 4 gennaio 2022 è sbarcata in Italia la prima pillola per curare il Covid-19: centinaia confezioni sono state distribuite alle Regioni.

Covid, ora c'è una cura: arriva in Italia la prima pillola contro il coronavirus - www.meteoweek.com
Covid, ora c’è una cura: arriva in Italia la prima pillola contro il coronavirus – www.meteoweek.com

Sbarca in Italia la nuova cura per il Covid. Si tratta della prima pillola approvata per combattere il coronavirus, il molnupiravir prodotto da Merck, e oggi (martedì 4 gennaio 2022) è stata somministrata alle prime due pazienti. Una 91enne cardiopatica e diabetica e una 71enne immunodepressa hanno ricevuto le compresse all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Lo ha annunciato per l’occasione l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato: “È iniziata la somministrazione dell’antivirale per via orale molnupiravir. Le prime due pazienti sono una donna di 91 anni cardiopatica e diabetica e una donna di 72 anni cardiopatica, immunodepressa. Entrambe hanno sintomi lievi agli esordi”, ha detto.

Che cos’è il molnupiravir

Il molnupiravir, approvato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), è un antivirale orale autorizzato per una distribuzione in
condizioni di emergenza. Il suo utilizzo è indicato entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi, poi bisogna assumerne 4 compresse da 200 mg 2 volte al giorno per 5 giorni. Importante è specificare che non sarà un farmaco adatto a tutti: le indicazioni lo definiscono come un “trattamento di pazienti non ospedalizzati per Covid-19 con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 grave”. Potranno assumerlo dunque malati a rischio, ma non ancora in condizioni gravi. Con la sua nuova pillola, Merck prometteva di dimezzare il rischio di ospedalizzazione e di decesso. Secondo una revisione dello scorso 14 dicembre dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), la riduzione di rischio sarebbe piuttosto del 30 per cento. Ciò non toglie che si tratta del primo farmaco antivirale autorizzato specificamente contro il Covid.

L’efficacia del farmaco

La pillola firmata Merck agisce interferendo con la capacità del coronavirus di replicarsi. Infatti è stata progettata dalla casa produttrice per introdurre errori nel codice genetico del virus, così ne viete impedita la duplicazione e il rischio di provocare malattie gravi viene notevolmente ridotto. In più, il farmaco non colpisce la proteina spike del virus, cioè la chiave d’accesso del virus nella cellula. Per questo dovrebbe garantire un’efficacia a prescindere dalla nascita di nuove varianti. Anche chi è vaccinato potrà ricevere il trattamento, ma esistono criteri di selezione, si precisa: l’uso è suggerito per i soggetti ad alto rischio. Sono invece esclusi, per il momento, gli under 18 e le donne in gravidanza o in allattamento. Secondo le indicazioni dell’Aifa, i pazienti destinatari del trattamento non devono essere ospedalizzati e appartenere a specifiche categorie a rischio. Vale a dire “soggetti con tumori solidi o del sangue in fase attiva, insufficienza renale cronica (esclusi pazienti in dialisi), broncopneumopatia severa, immunodeficienza primaria o acquisita, obesità, malattia cardiovascolare grave (scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia), diabete mellito non compensato”.

L’arrivo della pillola nelle Regioni

Oggi è stato consegnato il primo carico di pillole contro il Covid, che sono state distribuite dalla Struttura Commissariale alle Regioni. Per la loro prescrizione, è bene ricordare, è previsto l’utilizzo di un Registro di monitoraggio.

Toscana

“Con un messaggio la struttura commissariale del generale Figliuolo mi ha appena comunicato che sono arrivate in questo momento 1.440 pillole Merck al Meyer e quindi ci sarà l’occasione magari domattina di andare lì per mostrare come le teniamo, a livello simbolico”. Lo ha annunciato il presidente della Toscana, Eugenio Giani, durante una conferenza stampa in Regione. “Poi – ha aggiunto il governatore – le diffonderemo raccogliendo le indicazioni dell’uso che ci darà la struttura commissariale del generale”. “Le bocche di fuoco” contro il Covid, ha concluso Giani, “sono la vaccinazione, l’uso dell’anticorpo monoclonale che stiamo incrementando, in luoghi come il Creaf a Prato, e le pillole”.

Marche

Le prime 800 confezioni sono state consegnate oggi anche alla Sod Farmacia degli Ospedali Riuniti di Ancona. La Marche hanno la loro pillola anti Covid, che sarà così distribuita: 70 confezioni rimarranno al Torrette, 70 saranno destinate a Marche Nord, 20 all’Inrca di Ancona e il resto verranno consegnate all’Asur Marche. “Si tratta di un valido aiuto per la cura domiciliare che ci consentirà di ridurre le ospedalizzazioni”, è stato il commento dell’assessore alla Sanità regionale, Filippo Saltamartini, che ha anche aggiunto: “Ricordiamo infatti che l’Aifa ha autorizzato anche il Remdesivir che può essere somministrato per via endovenosa sia in ambiente domestico che in ambito ambulatoriale”.

LEGGI ANCHE: Cina, Yuzhou finisce in lockdown dopo aver trovato tre casi asintomatici

Piemonte

“Sono arrivate in Piemonte 739 confezioni di pillole contro il Covid che possono essere somministrate a domicilio: il farmaco Molnupiravir della Merck, usato per la cura di chi viene colpito dal virus e si ammala”. Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha annunciato oggi – nella conferenza stampa di inizio anno tenuta nel grattacielo che dal prossimo ottobre dovrebbe essere pronto per ospitare gli uffici della Regione – l’arrivo nel territorio della pillola anti Covid. Per usarlo però, come ha chiarito l’assessore alla Sanità regionale Luigi Icardi, il Piemonte deve aspettare “l’imprimatur dell’Aifa”.

LEGGI ANCHE: Francia, Parlamento sospende valutazione su legge pass vaccinale

Emilia-Romagna

Arrivata anche in Emilia-Romagna la prima consegna dalla struttura commissariale di 840 confezioni del farmaco antivirale Molnupiravir. Le prime 500 confezioni sono state subito distribuite alle aziende sanitarie locali, le restanti 340 rimarranno a disposizione per ricostituire le scorte “visto che, per ora, non è stata stabilita la data di consegna di ulteriori quantità”, ha fatto sapere la Regione. Nel dettaglio, tra Ausl e aziende ospedaliere, sono state assegnate 65 confezioni a Piacenza, 20 a Parma, 30 a Reggio Emilia, 70 a Modena, 95 a Bologna, 10 a Imola, 35 a Ferrara, 175 alla Romagna. Il farmaco, come ha sottolineato viale Aldo Moro e come suddetto, è indicato per il trattamento del virus SARS-CoV-2 negli adulti “appartenenti a determinate categorie che, pur non necessitando di un ricovero ospedaliero, corrono maggiormente il rischio di progressione verso forme più gravi”.

Impostazioni privacy