Quirinale: Giorgetti e la Lega possono ostacolare Draghi

Quanto accaduto nell’ultimo Consiglio dei Ministri potrebbe compromettere l’ascesa di Draghi al Quirinale. 

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Quale futuro per Mario Draghi?

Una domanda che in questi giorni va anche oltre la sua sempre più probabile candidatura al Quirinale. Se fino a questo momento il premier ha potuto vantare una sorta di aura mistica che l’ha reso agli occhi della maggioranza un vero e proprio salvatore della patria, gli ultimi giorni sembrano invece aver per la prima volta messo in dubbio la sua leadership. L’assenza di Giorgetti dall’ultimo Consiglio dei Ministri in cui si è varato l’obbligo per gli over 50 è stato un segnale politico non indifferente. Il Ministro dello Sviluppo Economico aveva sempre difeso a spada tratta il premier, anche all’interno della Lega. Giorgetti è stato anche il primo a parlare chiaramente della possibilità di eleggere Draghi al Quirinale. Lo ha fatto in toni elegiaci nei mesi scorsi, auspicando per lui un semi presidenzialismo di fatto in cui, da Presidente della Repubblica, si sarebbe ritrovato a godere del privilegio di poter badare all’economia e “guidare il convoglio da fuori”. Qualcosa però sembra adesso essere cambiato, e l’assenza del leghista durante l’ultimo Consiglio dei Ministri potrebbe anche ridisegnare totalmente la corsa verso il Colle dell’ex presidente della Bce. Nell’ultimo consiglio dei Ministri Draghi per la prima volta ha trovato un muro tra i suoi alleati, in particolar modo sull’obbligo vaccinale per tutti chiesto a più riprese dal Pd, ma respinto invece sia da parte dei 5 Stelle, ma soprattutto della Lega. Trattative che il Carroccio ha rivendicato in particolar modo per aver frenato l’introduzione del super green pass anche per altre attività commerciali, come ad esempio quelle bancarie. I partiti naturalmente continuano a riflettere su chi possa essere il nuovo premier, se davvero Draghi riuscirà nella sua ambizione di salire al Colle. E a sorpresa, spuntano dei nuovi sostenitori in favore di un Mattarella Bis. 

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Già alcuni giorni fa lo stesso dem Orfini aveva ampiamente caldeggiato questa possibilità, che adesso sembra essere stata presa in seria considerazione anche da una parte dei 5 Stelle. Fonti vicine ai pentastellati affermano inoltre che anche il nome di Liliana Segre sta riscuotendo un certo successo all’interno della base, non fosse però che la senatrice, accostate alle Quirinarie anche nelle scorse settimane, ha più volte dichiarato di non considerarsi in corsa.

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