Stordita, soffocata e seppellita: uccisa così Laura Ziliani. La relazione finale del medico legale

Stordita, soffocata e seppellita: uccisa così Laura Ziliani. La relazione finale del medico legale. Nessun caso di suicidio o di morte da farmaci. I suoi aggressori hanno architettato “un piano diabolico”.

Stordita, soffocata e seppellita uccisa così Laura Ziliani - meteoweek
Stordita, soffocata e seppellita: uccisa così Laura Ziliani – meteoweek.com

Il corpo di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di 55 anni scomparsa lo scorso maggio, era stato ritrovato ad agosto scorso, dopo mesi di ricerche senza sosta. Rinvenuto nella vegetazione vicino al fiume Oglio a Temù, in provincia di Brescia, a confermare l’identità del cadavere una ciste sul piede destro e gli orecchini riconosciuti dai parenti. Ma la sua morte resta ancora un mistero. Nessun segno di violenza sul corpo, infatti, tanto che si era resa necessaria un’analisi degli organi interni per valutare l’ipotesi di avvelenamento. E proprio alla luce di quanto emerso dai test, le due figlie e il fidanzato della maggiore sono stati arrestati. Le due donne sono state accusate di omicidio volontario, mentre per il ragazzo l’accusa è quella di occultamento di cadavere.

Secondo quanto viene confermato in queste ore dalla relazione definitiva del medico legale, accantonata completamente l’ipotesi di suicidio, l’ex vigilessa sarebbe stata prima soffocata a morte, e poi seppellita. Abbandonata inoltre anche l’ipotesi di decesso per cause naturali.

Stordita, soffocata e seppellita: uccisa così Laura Ziliani

Alla luce di quanto confermato dai risultati degli esami autoptici sul corpo di Laura Ziliani, la procura di Brescia sarebbe pronta a chiudere le indagini. Come spiegano da Il Giornale di Brescia, il professor Andrea Verzelletti, direttore di Medicina legale degli Spedali civili di Brescia, ha depositato la relazione definitiva al pubblico ministero, Caty Bressanelli.

Nel documento si legge che la donna sarebbe stata prima narcotizzata con dei farmaci e poi soffocata, ma in un modo non violento – nessun segno di lesione o frattura, infatti, è stato ritrovato sul corpo dell’ex vigilessa. La vittima non avrebbe opposto alcun tipo di resistenza ai suoi aggressori, poiché stordita dai farmaci, dagli ansiolitici – con una quantità che tuttavia non avrebbe potuto provocarne la morte. Non si è trattato, dunque, di un omicidio tramite un mix di farmaci.

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Dopo il decesso, la donna sarebbe stata poi seppellita dai suoi stessi carnefici. Ritrovata a 90 giorni dalla sua scomparsa, il suo cadavere era infatti ben conservato. L’ipotesi del seppellimento viene confermata anche dall’analisi dei tessuti prelevati in fase di autopsia, oltre al fatto che, nonostante il viso dell’ex vigilessa non fosse più riconoscibile al momento del ritrovamento, il suo corpo non era invece stato segnato dagli eventi atmosferici.

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Si ricorda, infine, che dal 24 settembre sono in carcere, con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, Paola e Silvia Zani (due delle tre figlie di Laura Ziliani) e Mirto Milani, il fidanzato della maggiore. I tre sono sempre rimasti in silenzio. Secondo quanto emerso dall’ordinanza, pare che i tre abbiano architettato il piano (definito dal gip come “diabolico”) per impossessarsi dell’eredità della donna. Con il deposito della relazione finale, i famigliari della vittima aspettano di ricevere indietro la salma e poter offrire all’ex vigilessa un ultimo addio con i funerali.

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