Per Salvini la candidatura di Berlusconi va confermata prima dell’inizio delle votazioni

Il leader leghista ha dichiarato ai giornalisti che la candidatura di Berlusconi deve essere confermata prima dell’inizio delle votazioni del 24 gennaio. 

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A distanza di qualche giorno dall’ufficialità della candidatura di Berlusconi, è adesso il momento per il centrodestra di ragionare sulla sua fattibilità.

Salvini ha subito chiarito agli alleati che per dare concretezza a questa candidatura occorre adesso trovare i numeri. Una fretta che sembra non sia stata gradita da Forza Italia. In molti all’interno del partito del cavaliere sospettano infatti che questo aut aut sia un modo per mettere da parte il nome di Berlusconi dopo aver finto di appoggiarlo ufficialmente. Anche perché, l’ex premier deve ancora sciogliere la riserva e decidere se accettare o meno la sua designazione per il Quirinale. Fonti vicine alla destra riferiscono di come i colloqui telefonici tra Berlusconi e il leader leghisti siano ormai quotidiani.

Da non sottovalutare poi la posizione assunta da Renzi. Il leader di Italia Viva si è dichiarato disposto a votare un nome proveniente dal centrodestra, a patto che non sia quello di Berlusconi, ritenuto troppo divisivo. La candidatura di Draghi al Quirinale in questo contesto sembra tutt’altro che tramontata. Potrebbe essere infatti l’ex presidente della Bce a mettere d’accordo il centrodestra se Berlusconi non trova i numeri e decide dunque di abbandonare la corsa al Colle. Salvini, rispondendo alle domande dei giornalisti, su un punto è stato inequivocabile: la verifica informale dei voti affinché quello di Berlusconi sia un nome spendibile deve essere fatta prima del 24 Gennaio, giorno in cui inizierà la prima votazione. Il leghista però afferma di non avere alternative pronte, nel caso in cui il Cavaliere declinasse la candidatura offerta dal centrodestra. 

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Il centrosinistra invece, non sembra per il momento aver ancora trovato un nome su cui convergere, e quelli più in difficoltà appaiono al momento i 5 Stelle. I vertici pentastellati non hanno digerito alcune dichiarazioni rilasciate dal dem Goffredo Bettini nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Bettini, che ha collaborato personalmente con Conte durante la sua seconda esperienza di governo, lo ha infatti descritto come un uomo onesto e leale, ma che si sta dimostrando più adatto ad essere un leader di governo che a capo di un partito. Una critica che secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Adnkronos ha infastidito molto l’ex premier. 

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