Dio ci invita a ritenerci, come di fatto tutti siamo, bisognosi di una misericordia che non sarà mai negata a nessuno che la chieda.
A te si prostri tutta la terra, o Dio.
A te canti inni, canti al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 65,4)
Samuele unse Davide in mezzo ai suoi fratelli, e lo Spirito del Signore irruppe su di lui.
Dal primo libro di Samuèle
1Sam 16,1-13a
In quei giorni, il Signore disse a Samuèle: «Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l’ho ripudiato perché non regni su Israele? Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re». Samuèle rispose: «Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà». Il Signore soggiunse: «Prenderai con te una giovenca e dirai: “Sono venuto per sacrificare al Signore”. Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti farò conoscere quello che dovrai fare e ungerai per me colui che io ti dirò».
Samuèle fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «È pacifica la tua venuta?». Rispose: «È pacifica. Sono venuto per sacrificare al Signore. Santificatevi, poi venite con me al sacrificio». Fece santificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio.
Quando furono entrati, egli vide Eliàb e disse: «Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!».
Il Signore replicò a Samuèle: «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore». Iesse chiamò Abinadàb e lo presentò a Samuèle, ma questi disse: «Nemmeno costui il Signore ha scelto». Iesse fece passare Sammà e quegli disse: «Nemmeno costui il Signore ha scelto». Iesse fece passare davanti a Samuèle i suoi sette figli e Samuèle ripeté a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». Samuèle chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge».
Samuèle disse a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: «Àlzati e ungilo: è lui!».
Samuèle prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.
Parola di Dio.
R. Ho trovato Davide, mio servo.
Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo:
«Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo. R.
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza. R.
Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Io farò di lui il mio primogenito,
il più alto fra i re della terra». R.
Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 2,23-28
In quel tempo, di sabato Gesù passava tra i campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: “Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?”.
Ed egli rispose loro: “Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!”. E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”.
Parola del Signore.
Quante volte ci impegniamo a fare quello che “dobbiamo” fare o che “vogliamo” fare, piuttosto che semplicemente ciò che è giusto? Gesù oggi ci insegna come sia lecito in certe situazioni agire secondo la legge “non scritta” del nostro cuore.
Il vero bene non è facile da discernere, così si fa riferimento alle “leggi”, sia nella vita di tutti i giorni che nel cammino verso Dio. Egli ci ha donato i comandamenti perché riuscissimo ad essere felici, vicini al suo cuore, e non per controllarci o inchiodarci a dei dettami “troppo alti” per noi!
In questo Vangelo gli apostoli sono stati rimproverati perché raccoglievano le spighe in giorno di sabato, giorno sacro a Dio e consacrato al riposo totale da qualsiasi attività.
Gesù ci spiega come i comandamenti sono per l’uomo nel senso che Dio ce li ha donati per la nostra salvezza, indicandoci la strada che porta a Lui.
Il commento al Vangelo di ieri:
Non pretende che li mettiamo in pratica tutti in maniera indefettibile, pesa “chissà che cosa”, perché altrimenti non saremmo peccatori e non avremmo avuto bisogno della salvezza che viene da Lui.
Ci invita piuttosto a ritenerci, come di fatto tutti siamo, bisognosi di una misericordia che non sarà mai negata a nessuno che la chieda.
Questo è di certo il modo più sapiente di usare la nostra libertà: camminare per la strada tracciata da Dio, sapendo chiedere perdono quando necessario, certi che non ci verrà a mancare mai, perché Dio è un Padre buono che ci ama e tutto ci indica per il nostro vero bene eterno.
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