Saman Abbas, lo zio interrogato nega tutto: “Sono stato incastrato”

Secondo quanto appreso, nell’interrogatorio davanti al Gip Luca Ramponi, concluso dopo meno di due ore e mezza, Danish Hansnain, lo zio di Saman Abbas, avrebbe negato ogni coinvolgimento nella scomparsa della giovane.

Il pachistano 34enne, avrebbe sostenuto di essere stato “incastrato”. Carabinieri e Procura di Reggio Emilia lo accusano di essere invece l’autore materiale e l’organizzatore dell’omicidio della ragazza, scomparsa dal 30 aprile da Novellara dopo essersi ribellata a un matrimonio combinato.

“Si dichiara all’oscuro di cosa possa essere accaduto a Saman. Proprio in considerazione degli ottimi e affettuosi rapporti che aveva con la nipote ha ritenuto plausibile che si fosse allontanata volontariamente”. Questo quanto spiegato dall’avvocato Lalla Gherpelli, al termine dell’interrogatorio di Danish Hasnain videocollegato dal carcere con il tribunale di Reggio Emilia. Il difensore del 34enne pachistano ha dichiarato che “questa è la versione che ha ricevuto dal fratello Shabbar”, cioé dal padre di Saman Abbas “e dal nipote”, cioè dal fratello minorenne di lei, attualmente in una struttura protetta. Hasnain “tiene molto a proclamare la propria innocenza attraverso la stampa e i media”.

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“La pala? Andavamo a fare lavori nell’orto”

E inoltre, pur senza voler accusare nessuno, “ventila la possibilità” che il fratello di Saman abbia fatto le dichiarazioni a suo carico “spaventato e condizionato dal padre Shabbar, anche in considerazione di un potenziale vantaggio di natura economica che deriverebbe dalla sua condanna. In Pakistan, infatti, i due fratelli sono comproprietari di un terreno e qualora lui fosse condannato spetterebbe di diritto a Shabbar”. Anche per questo l’indagato “ha chiesto aiuto al pm perché appuri, indaghi, chiarisca”. Avrebbe risposto a tutte le domande, “con coerenza e tranquillità, senza che mai la sua voce fosse turbata”. Anche a quella relativa al video che lo ritrae con pala e piede di porco insieme a due cugini, il 29 aprile, quando secondo gli investigatori andarono a scavare la fossa a Saman: “Ha detto che andarono a fare lavori nell’orto”.

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