Strage Licata, l’ultimo tema di Alessia e la confessione all’amica: «Liti frequenti con lo zio»

Alessia Tardino, morta ieri nella strage di Licata (Agrigento), nell’ultimo tema aveva affrontato la “distruzione del nido familiare”

Alessia Tardino-meteoweek.com

Alessia Tardino, 15 anni, è morta ieri per mano dello zio Angelo, che ha assassinato anche i suoi genitori e il fratellino di 11 anni. Nell’ultimo tema fatto in classe su Pascoli, aveva preso 8 e mezzo, scrivendo di una poesia sulla distruzione del nido familiare. Ed è straziante rileggere quelle parole, dopo il terribile dramma consumatosi ieri. Sconvolta l’insegnante di italiano:«Confidava alla sua amica del cuore le liti del padre con lo zio».

Sconvolta anche la scuola media Marconi, dove i compagni di Vincenzo, 11 anni, lo aspettavano in II D quella mattina ma non è mai arrivato. Anche Alessia aveva frequentato la stessa scuola media. C’era un rapporto cordiale degli insegnanti con la madre dei due giovanissimi, che fino all’anno scorso era rappresentante di classe e che puntualmente al suono della campanella aspettava i suoi figli nell’androne per riportarli a casa.

Tutti ricordano così Alessandra Ballacchino, madre di Alessia e Vincenzo. Era una mamma orgogliosa del proprio figlio (e di entrambi i figli), apprezzato anche per le idee emerse lavorando al concepimento di una storia fantasy, con cui lui e i suoi compagni di classe hanno vinto il concorso dei 10mila racconti, con tema amicizia. La professoressa Burgio precisa che « il premio arriverà con la pubblicazione delle storie, un libro della casa editrice Salani. E se c’è la II D è anche merito di Vincenzo».

Liti frequenti con lo zio

Alessandra Ballacchino e Alessia Tardino-meteoweek.com

Alessandra cercava di tranquillizzare i propri figli date le frequenti liti del marito con il fratello, in cui in realtà pare volassero anche minacce. Non avrebbe mai immaginato che un giorno si sarebbero trovati di fronte quell’uomo, lo zio, armato di tre pistole che li inseguiva.

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La madre dei ragazzi cercava di nascondere le sofferenze calmando anche i vicini curiosi e cercava di attenuare le tensioni con la cognata Mariella, che ha chiamato i carabinieri per dare l’allerta dopo la tragedia.

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Oggi la donna si stringe ai suoi bambini, rimasti orfani, che non sanno che i cuginetti sono deceduti, assassinati dal loro padre, che poi si è suicidato.

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