Salvini attacca l’accordo tra Italia Viva e Coraggio Italia, e chiede unità al centrodestra

Il leader leghista ha dichiarato che il nuovo accordo fatto tra Italia Viva e Coraggio Italia è un esperimento che non fa bene al centrodestra. 

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“La battaglia del Quirinale è durata una settimana. Qualcuno del centrodestra è sparito e ha tradito. Sono mancati decine di voti di FI e Coraggio Italia. Potevamo eleggere una donna al Quirinale, era il mio impegno e sarebbe stato un bellissimo segnale per il Paese”.

Così Matteo Salvini, in un’intervista concessa all’emittente radiofonica Radio2, ha commentato le trattative per il Quirinale che hanno finito con il lacerare la coalizione di centrodestra. Le elezioni del Presidente della Repubblica che hanno visto la riconferma di Mattarella al Colle, hanno infatti creato una profonda frattura politica all’interno della sua coalizione. 

La Meloni, sin dal giorno dopo la fine delle votazioni, ha attaccato frontalmente i suoi alleati rivelando alcuni particolari su come siano andate realmente le trattative. E se la leader di Fratelli d’Italia da un lato rivela come la candidatura della Casellati sia stata sabotata dal suo stesso partito, di cui oltretutto la donna è fondatrice, dall’altro invece rimprovera a Salvini di aver mentito durante le riunioni della coalizione, dichiarando più volte come una riconferma di Mattarella non fosse un’opzione prevista dal centrodestra. Il segretario del Carroccio ha invece chiesto a Fratelli d’Italia di voltare pagina e collaborare per costruire un centrodestra ancora più compatto in vista delle elezioni del 2023. Il rischio più grande, ha spiegato Salvini, è infatti quello di dividersi e lasciare che la sinistra continui a conquistare terreno. Non bisogna infatti dimenticare che “il centrodestra è maggioranza nel Paese. Molti elettori sono arrabbiati, delusi, lontani e si astengono. C’è un anno di tempo per dimostrare di che pasta siamo fatti per non lasciare che rivinca la sinistra. Se il centrodestra va diviso alle prossime elezioni vince la sinistra anche se siamo maggioranza. Sta a noi restituirgli orgoglio e compattezza. E con tutto il rispetto, non restituisci compattezza con Renzi e Mastella”. 

Salvini critica l’accordo raggiunto tra Italia Viva e Coraggio Italia

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Un altro problema riguarda la recentissima alleanza tra i gruppi parlamentari di Italia Viva e Coraggio Italia che mette in difficoltà l’intera coalizione. Il leader leghista infatti non intende allearsi con Renzi e non vede affatto di buon occhio la mossa portata avanti dagli alleati: “In queste ore c’è chi vuole costruire con Renzi e Mastella non un obiettivo comune ma vecchi esperimenti che hanno come riferimento la candidatura e la rielezione”. Non sarà semplice comunque per Salvini placare l’ira della Meloni, che già il giorno dopo l’elezione aveva palesato una rottura dei rapporti con la Lega, dopo che proprio le trattative per il Quirinale avevano portato a un riavvicinamento tra le parti. Il segretario del Carroccio ha fornito la sua versione della vicenda durante un convegno a cui ha partecipato con Susanna Ceccardi e Daniele Capezzone. Per Salvini  “quando c’è una candidata alla presidenza della Repubblica, un’alta carica, che contava su 450 voti e 70 voti del presunto centrodestra sono scomparsi, più di 40 di Forza Italia, un suo candidato, evidentemente in questo momento e da un po’ di tempo e temo per qualche settimana, alla logica di squadra qualcuno preferisce quella del singolo. Più che un ragionamento collettivo c’è un ragionamento miope che guarda al proprio orticello”. Il riferimento naturalmente è a Forza Italia, che si è dimostrato un alleato totalmente inaffidabile che ha finito con l’impallinare persino la candidatura di un suo esponente storico. 

Anche i 5 stelle sono in crisi dopo la riconferma di Mattarella, e Di Maio si dimette dal Comitato di Garanzia

In ogni caso, le tensioni provocate dalla rielezione di Mattarella non riguardano solo il centrodestra. Nel Movimento 5 Stello sembra essere iniziata una vera e propria guerra tra Conte e Di Maio, sancita con le dimissioni di quest’ultimo dal comitato di garanzia del Movimento, definito dai vertici come “un atto dovuto”. 

Di Maio infatti si è esposto in prima persona per bloccare la nomina di Elisabetta Belloni, che sembrava fino agli ultimi giorni di votazioni, aver messo d’accordo. Il Ministro degli Esteri ha poi attaccato frontalmente Conte dopo l’elezione, accusandoli di aver sostanzialmente fallito nel mandato politico che gli era stato affidato per le Quirinarie. Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie il leader pentastellato. Su questi attriti si è espresso anche Primo Di Nicola, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai. Il politico ha definito le dimissioni di Di Maio un passo coraggioso e non dovuto in un Paese in cui non si dimette mai nessuno, rappresenta un momento prezioso della storia del M5S”. Secondo Di Nicola, a partire da questo gesto concreto del titolare della Farnesina, occorre avviare un dibattito all’interno dei 5 Stelle, per capire cosa non abbia funzionato:  “Le forze politiche con le quali dialoghiamo chiedono che il M5s sia una forza solida e affidabile. Per questo è indispensabile e urgente un confronto franco e aperto tra le diverse sensibilità che si sono da ultimo evidenziate nel corso del passaggio dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica”. 

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Il senatore però non nasconde le difficoltà che sta attraversando il Movimento, pur ribadendo come molte delle promesse fatte in questi anni, come il Reddito di Cittadinanza e la lotta alla corruzione, siano state portate a termine. Ed è a suo parere da questa concretezza dimostrata agli elettori da cui bisogna ripartire precisando come “chi al dialogo vuole contrapporre lo scontro deve essere consapevole della terribile responsabilità che si assume: sacrificare il sogno di cambiamento di una intera generazione e di milioni di elettori in quella che ai loro occhi non può che apparire come una insensata lotta di potere condotta secondo i vecchi riti di una politica squalificata dalla storia e che avremmo tanto voluto archiviare”.

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