Delitto ambasciatore Attanasio, chiuse indagini:«Rapitori volevano 50mila dollari»

Secondo la procura di Roma, il rapimento, poi finito in tragedia, aveva come obiettivo iniziale un’estorsione

Luca Attanasio-meteoweek.com

Un rapimento a scopo di estorsione. Sarebbe questa la motivazione, secondo la procura di Roma, alla base dell’attacco in Congo occorso un anno fa, il 22 febbraio 2021, in cui hanno perso la vita l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci. Come riporta al procuratore aggiunto di Roma e ai carabinieri del Ros, uno dei funzionari Pam indagati, Mansour Rwagaza Luguru, «il viaggio stava procedendo bene. Quando siamo arrivati a Kibumba, in una località che si chiama Trois Antenne, sono usciti bruscamente dalla foresta sei soggetti: 4 armati di Ak-47 e 2 di machete. Uno di questi ha puntato l’arma e l’altro ha sparato.

Gli assalitori ci hanno intimati di consegnare i soldi e così facendo ci avrebbero lasciati. Gli ho risposto che non ne avevamo, che noi eravamo quelli che distribuiscono il cibo alle popolazioni. Volevano 50mila dollari altrimenti ci avrebbero portati via nella foresta e poi avrebbero chiesto un riscatto».

La rapina finisce in tragedia

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A quel punto, Luguru si reca all’auto su cui erano a bordo l’ambasciatore Attanasio e l’altro funzionario Pam indagato, Rocco Leone. «Ho spiegato a Rocco che era una rapina. Siamo scesi e siamo stati oggetto di una perquisizione. Dopodiché ci hanno detto di avanzare nella foresta. Quando abbiamo cominciato il percorso, gli assalitori si sono agitati: la popolazione era accorsa e aveva cominciato a gridare e venire verso di noi. Ci chiedevano di correre veloci, la foresta era difficile da penetrare e correre. Siamo caduti spesso. Ci spingevano per andare sempre più veloci e sparavano in aria perché la popolazione urlava (…)», spiega ancora Luguru.

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«A circa 2 chilometri ho sentito degli spari diversi dall’Ak 47 (…) Gli assalitori hanno cominciato a rispondere al fuoco (…) Erano totalmente nel panico perché hanno capito che era l’esercito (…) Poi c’è stato un minuto di silenzio ed è successo il peggio (…) Il Carabiniere si è alzato e ha provato a sollevare l’ambasciatore dalla cintura”, come a fargli da protezione. “Ho visto che gli assalitori sparavano contro la guardia del corpo e l’Ambasciatore, hanno tirato quattro colpi contro di loro», ha chiosato Luguru.

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Il carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, è deceduto sul colpo, mentre Attanasio, è morto qualche ora più tardi, mentre stava andando in ospedale.

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