Ucraina, la Corte penale internazionale apre indagine contro la Russia per crimini di guerra

Ucraina, la Corte penale internazionale apre indagine contro la Russia per crimini di guerra. Sul caso si sta muovendo anche la Corte di giustizia dell’ONU: fissate due udienze pubbliche per il 7 e l’8 marzo.

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Ucraina, la Corte penale internazionale apre indagine contro la Russia per crimini di guerra – meteoweek.com

Secondo quanto viene riportato da The Guardian, il procuratore della Corte penale internazionale (CPI) dell’Aia ha annunciato che avvierà un’indagine su possibili crimini di guerra o crimini contro l’umanità in Ucraina. Nel mirino vi è ovviamente finita la Russia, che ha fatto scoppiare il conflitto a seguito dell’invasione armata del Paese.

Sebbene l’Ucraina non sia una nazione facente parte della CPI, affermerebbe Karim Khan, ha comunque assegnato la sua giurisdizione alla corte. Verrà dunque aperta un’indagine in merito, con il quale verranno esaminati anche i presunti crimini commessi prima dell’invasione operata dal Cremlino. Ad ogni modo, verranno effettuati accertamenti per entrambi le parti in gioco al momento: “Data l’entità della guerra scoppiata negli ultimi giorni, abbiamo intenzione prendere in considerazione ogni crimine che è stato commesso da tutte e due le parti entrate in conflitto, in qualsiasi parte del territorio esso sia avvenuto”.

 “Quello che Putin sta facendo è solo un omicidio e nient’altro”

Vladimir Putin – meteoweek.com

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio scorso, i gruppi per i diritti umani hanno denunciato gravissime violazioni del diritto internazionale in riferimento ai crimini di guerra, tra cui l‘uccisione ingiustificata di diversi civili, e gli attacchi indiscriminati contro scuole e ospedali. Anche l’Ucraina ha chiesto alle Nazioni Unite di avviare un’indagine in merito alla faccenda, fino a che il Consiglio dei diritti umani dell’ONU non ha votato, questo lunedì, per accettare tale richiesta, e di tenere un dibattito urgente proprio nella giornata di domani, giovedì 4 marzo.

Sempre nelle scorse ore, inoltre, è stata anche la Lituania ad avanzare la richiesta alla CPI di aprire un’indagine su possibili crimini di guerra commessi sia dalla Russia che dalla Bielorussia in Ucraina. Il primo ministro lituano, Ingrida Simonyte, raggiunta dal Washington Post, avrebbe infatti apertamente dichiarato: “Quello che Putin sta facendo è solo un omicidio e nient’altro, e spero che renda conto all’Aia”.

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Il procuratore Khan ha spiegato che il suo ufficio cercherà tutto il sostegno e i finanziamenti necessari dai 123 stati membri della CPI per poter avviare le indagini. “L’importanza e l’urgenza della nostra missione sono troppo grandi per essere ostacolate della mancanza di mezzi”, avrebbe affermato il procuratore. Khan, inoltre, avrebbe affermato che l’indagine esaminerà anche le presunte violazioni risalenti al 2014, ovvero anno in cui l’Ucraina ha riconosciuto la giurisdizione del tribunale in seguito all’annessione della Crimea alla Russia. Nel mirino sono finite in particolar modo le violente repressioni delle manifestazioni filo-europee che si sono tenute a Kiev, nel periodo che comprende gli anni 2013 e 2014.

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Nel frattempo, sono fissate per il 7 e l’8 marzo le udienze pubbliche presso il Palazzo della Pace all’Aia, sede della Corte internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite. Verrà in questa circostanza analizzato il “caso relativo alle accuse di genocidio” che la Russia avrebbe mosso “falsamente” contro l’Ucraina, per quanto accaduto nelle regioni separatiste di Luhansk e Donetsk. Il governo ucraino, che nega ogni accusa avanzata da parte del Cremlino, avrebbe anche aggiunto che Mosca avrebbe piuttosto ordito e attuato una “operazione militare speciale” contro Kiev. L’Ucraina quindi alla Corte internazionale di indicare delle misure provvisorie.

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