Covid, cosa cambia: via le mascherine al chiuso. Ai rifugiati non servirà il Green Pass

Pierpaolo Sileri, Sottosegretario alla Salute, fa il punto sulla situazione Covid in Italia. L’invito è quello di «non abbassare la guardia» e di «tenere un faro acceso sulla sanità: i prossimi mesi saranno decisivi per il futuro del nostro SSN».

La guerra in Ucraina ha fatto passare in secondo piano le notizie sul Covid-19 e sulla situazione attuale. Situazione che sembra essere in netto miglioramento come conferma Pierpaolo Sileri, Sottosegretario alla Salute. La fine dello stato di emergenza, fissato il 31 marzo, potrebbe portare con sé anche importanti novità. La prima riguarda le mascherine al chiuso.

Via le mascherine al chiuso

Una delle prime novità riguarda la mascherina al chiuso. «Penso che intorno a Pasqua, a metà aprile, potremo togliere la mascherina al chiuso» afferma Sileri. Terminato lo stato di emergenza ci si augura anche di poter «togliere la distanza tra le persone, tornare ad usufruire della capienza normale allo stadio o in ufficio» aggiunge il Sottosegretario alla Salute.

LEGGI ANCHE: Rifugiati e Covid, Bassetti lancia l’allarme: «Rischio nuova variante»

Abolizione Super Green Pass

Dalle mascherine al Super Green Pass. Sileri si dice favorevole anche a rivedere l’uso del Super Green Pass fino ad arrivare alla sua completa abolizione «non dal primo aprile ma nel mese di aprile. – aggiunge Sileri – Con una progressività soprattutto sul lavoro». Super Green Pass che non sarà richiesto ai rifugiati di guerra. «Lo status di rifugiato consente l’accesso alla nostra sanità. Oggi o domani uscirà la circolare del nostro ministero: verranno fatte tutte le procedure, compreso il tampone per chi arriva. È chiaro che offriremo anche la vaccinazione, ma quello che serve alle persone che giungono da noi ora è un abbraccio».

Impostazioni privacy