Rifugiati e Covid, Bassetti lancia l’allarme: «Rischio nuova variante»

L’assenza di laboratori di virologia o, comunque, l’impossibilità di lavorarci, non garantiscono un monitoraggio della situazione pandemica in Ucraina. 

Non solo la guerra, l’Ucraina potrebbe trovarsi a dover combattere anche un altro nemico: una nuova possibile variante Covid-19. A lanciare l’allarme è Matteo Bassetti, virologo e Direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova.

Rischio nuova variante

Le condizioni in cui i profughi ucraini sono costretti a vivere per proteggersi dagli attacchi dei russi aumenterebbero il rischio di una nuova variante Covid-19. Secondo il virologo Bassetti, ci sarebbero tutti i presupposti: «un’alta circolazione del virus e una bassa copertura vaccinale». L’Ucraina, infatti, è tra i Paesi con il minor numero di vaccinati contro il Covid-19: meno del 40% della popolazione si è sottoposta alla vaccinazione.

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A ciò si aggiungono «condizioni socio-economiche disagiate, una bassa o assente attenzione alle misure di protezione e condizioni climatiche che, essendo in pieno inverno, favoriscono una maggiore possibilità di assembramento in luoghi chiusi».

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