Avvelenò la madre e il suo patrigno, la donna in aula racconta:«Tentò di soffocarmi, poi disse:’perché non muori’?»

La dolorosissima testimonianza della madre di Alessandro Leon Asoli, 20 anni, accusato dell’omicidio del patrigno Loreno Grimandi e del tentato omicidio della madre. La donna, nel suo racconto in aula, ha detto:«Gli urlai: ‘Sono la mamma, lasciami andare’». 

Una testimonianza davvero drammatica e dolorosa quella che ha avuto luogo nell’ambito del processo che vede coinvolto Alessandro Leon Asoli, 20 anni, accusato di aver ucciso il patrigno Loreno Grimandi, e di aver tentato di assassinare anche sua madre.

Sono trascorsi 11 mesi da quel terribile episodio, era il 15 aprile 2021. In aula, la mattina di mercoledì, madre e figlio si sono ritrovati l’uno di fronte all’altra per alcuni minuti. Lei era in attesa di essere sentita come testimone di quanto accaduto quella sera tragica.

La madre di Alessandro e il suo compagno, ucciso dal figlio di lei-meteoweek.com

Alessandro ha lasciato l’aula mentre sua nonna materna stava lasciando la propria testimonianza. Lei lo aveva cresciuto insieme al nonno e la sera del 15 aprile 2021 se l’era visto arrivare verso le 22, inquieto, raccontandole di aver assalito la madre perché lei aveva avvelenato il patrigno.

Mercoledì, il 20enne è venuto a conoscenza della morte del nonno a cui era molto legato e che è deceduto lo scorso settembre mentre lui era in prigione. Il legale del ragazzo ha detto che si «è sentito male» e ha chiesto di ritornare nella propria cella. In quel momento ha incrociato sua madre, che non vedeva da 11 mesi.

Alessandro Leon-meteoweek.com

Una volta in aula, la pm chiede alla madre del ragazzo di ripercorrere quel tragico 15 aprile 2021. La donna tace a lungo, trema, poi comincia a testimoniare. «Era un po’ di tempo che il ragazzo insisteva per cucinare le penne al salmone», dice. La madre di Alessandro spiega che il fatto che il ragazzo fosse così insistente fosse anomalo in quanto lui «mangiava solo scatolette». Ma dopo il primo assaggio del piatto da lui cucinato, la madre ha detto che faceva schifo, perché era molto salato. A quel punto il giovane ha cominciato a piangersi addosso: ‘Ecco, non sono buono a niente, sono un fallito’.

La donna ha raccontato di essersi preoccupata, perché il ragazzo mostrava segni di inquietudine da alcuni mesi, tant’è che le aveva confidato di aver pensato al suicidio e questo la faceva stare in agitazione. Il patrigno, secondo la versione della donna, per non far dispiacere il ventenne, aveva continuato a mangiare le penne al salmone, nonostante sapessero di ammoniaca.

La donna racconta ancora che il compagno ha detto di sentirsi male ma che la sua attenzione in quel momento era rivolta al figlio che stava piangendo. Sempre parlando del figlio, la donna afferma: «mi ha abbracciata, mi ha chiesto ‘mamma ti prego vieni con me in camera’, si è steso sul letto, mi abbracciava, mi teneva stretta, mi diceva ‘ti prego non mi abbandonare’».

In lacrime, la donna ha proseguito nel narrare la propria versione:«Gli ho dettoChicco non ti preoccupare, sono qui’». Ma a quel punto anche lei ha iniziato ad avvertire i primi sintomi di un malore, e si è recata in bagno:«Vedevo annebbiato. Ho cercato di andare da mio marito nel salotto ma il ragazzo mi ha trattenuta nell’ingresso, ho visto i suoi occhi, occhi cattivi, l’ho scaraventato contro il muro e nel salotto ho trovato mio marito steso con le gambe per aria, aveva una sostanza bianca che gli usciva dalla bocca. Ho urlato fortissimo, ho cercato i telefoni cellulari, ma non erano sulla libreria dove li lasciavamo sempre. A quel punto ho capito che stava succedendo qualcosa di brutto».

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La donna ha quindi tentato, come racconta alla pm, di dirigersi verso la porta, ma il figlio l’ha presa da dietro e le ha messo le mani su bocca e naso per impedirle la respirazione, poi l’ha condotta in camera da letto, mentre lei combatteva per divincolarsi cercando di dargli dei pugni. Purtroppo lui ha avuto la meglio e l’ha fatta cadere a terra provando a soffocarla servendosi di alcuni cuscini. La donna spiega che il ragazzo le avrebbe detto delle parole che nessuna madre vorrebbe mai sentir uscire dalla bocca del proprio figlio, quali ‘perché non muori? Tanto adesso il veleno farà effetto’.

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La madre ha cercato di dissuadere il figlio:‘Chicco sono la mamma, lasciami andare’. A quel punto il ragazzo è fuggito, recandosi dalla nonna materna, dove i carabinieri lo hanno preso. Il giovane ha sempre sostenuto di aver cucinato con sua madre. Il suo legale, Fulvio Toschi, ha chiesto alla donna in merito ad alcuni sms Whatsapp, attualmente agli atti, che aveva mandato un mese prima dell’accaduto a sua madre, in cui chiedeva come poter avere il mantenimento dal compagno nel caso in cui si fossero separati. Di una relazione deteriorata con il marito, a detta della difesa, la donna avrebbe raccontato anche in altri messaggi, sempre agli atti, con alcuni suoi amici.

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