Ucraina, la furia di Putin: lo Zar licenzia spie e un generale per «fuga di informazioni militari»

Il presidente russo sarebbe furioso per le cattive informazioni raccolte dai servizi sul quadro che avrebbe aspettato l’esercito in Ucraina.

Se non sono purghe, ci assomigliano molto. Fonti indipendenti riferiscono infatti di siluramenti eccellenti nei servizi segreti e nella guardia nazionale russa.

Prima era stato il turno dei servizi segreti, con due agenti dell’Fsb – l’ex Kgb – silurati con l’accusa di non di non aver fornito le giuste informazioni sullo scenario che in Ucraina avrebbe atteso sul campo le truppe russe. Poi è toccato ai pretoriani della Rosgvardia, la guardia nazionale colpevole di aver subito troppe perdite e di non aver debitamente sorvegliato le zone occupate. Certo, dai vertici del Cremlino non sono giunte conferme, anzi smentite, ma fatte in maniera tale da far apparire quantomeno verosimili le voci dell’opposizione che dall’estero parlano di una serie di purghe interne.

Tu chiamale se vuoi dimissioni…

Il generale Roman Gavrilov, dimessosi “volontariamente” per andare in pensione – Meteoweek

Giovedì infatti è arrivata la notizia dell’estromissione del generale Roman Gavrilov, il vice comandante della Rosgvardia e ex addetto della sicurezza dei capi di Stato russi. La notizia è stata prontamente smentita come «fake assoluta» da Alexander Khinshtein, che presiede la commissione della Duma per le comunicazioni, oltre che essere il vice segretario di Russia Unita, il partito di Putin. Ufficialmente, ha precisato, Gavrilov è dimissionario perché ha raggiunto i 20 anni di servizio, il minimo utile per la pensione.

Una smentita che suona più come una conferma

Più che una spiegazione, quella di Khinshtein sembra  però una conferma del siluramento di un generale che, nel mezzo di un conflitto armato, pensa di andarsene in pensione… La notizia è arrivata da Christo Grozev del sito investigativo internazionale Bellingcat che ne avrebbe ricevuto conferma da tre fonti indipendenti: Gavrilov «è stato fermato dall’Fsb o per fuga di informazioni militari o per furto di carburante» ha scritto Grozev.  E prima di lui erano cadute le teste di due super-spie russe che pare siano state confinate agli arresti domiciliari, a detta di un altro esperto di faccende militari russe, Andrei Soldatov.

A dispetto delle smentite, pare che lo Zar Putin sia oltremodo irritato per lo scenario sbagliato della realtà ucraina che ha portato le truppe a impelagarsi in un pantano. Le aspettative iniziali erano ben altre: il presidente russo credeva probabilmente in un blitz, una guerra lampo di poche ore con soldati ucraini arrendevoli che quasi non avrebbero dovuto sparare un colpo.

Non è stato precisamente così. E adesso cominciano a cadere le prime teste ai vertici militari russi.

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