Spese militari, Guerini: “Avanti con riarmo e Difesa europea, Italia sia credibile”

Per il Ministro della Difesa l’Italia deve tenere fede agli impegni Nato se vuole essere un attore credibile sullo scacchiere internazionale.

Inoltre Guerini sottolinea anche il ruolo de nostro paese nella costruzione della Difesa europea.

Il ministro italiano della Difesa Lorenzo Guerini – Meteoweek

Anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini è intervenuto sul tema del riarmo con una lettera alla ‘Stampa’ di Torino, spiegando che l’obiettivo di arrivare al 2% del Pil per la spese militari è la conseguenza di “impegni assunti nel 2014, al vertice in Galles, dai Paesi membri dell’Alleanza atlantica e quindi anche dall’Italia”. Si tratta, aggiunge Guerini, di impegni sottoscritti dal governo di allora e successivamente ribaditi “da tutti i presidenti del Consiglio, nessuno escluso, negli anni seguenti”.

Guerini: ammodernare esercito per essere credibili sullo scenario internazionale

Per Guerini la volontà di aumentare la spese militari è espressione della “credibilità di un Paese” sul piano internazionale. È una questione di reputazione, di mostrarsi affidabili, perché “nelle relazioni internazionali la reputazione dell’affidabilità è una risorsa più importante della dimostrazione di abilità tattiche”, dice il ministro citando Kissinger.

Come già aveva detto Draghi, anche Guerini ricorda che l’ammodernamento dell’apparato militare è una esigenza invocata da tempo dagli “specialisti di settore” e dai “vertici militari della Difesa e delle Forze Armate”, ma anche da “numerose e reiterate analisi del Parlamento” che avevano sollecitato i governi a investire in questo settore per colmare il gap che separa l’Italia da altri paesi europei come Francia e Germania.

Inoltre il ministro della Difesa ribadisce l’importanza di “confermare il ruolo dell’Italia nella costruzione della Difesa europea oltre che membro importante dell’Alleanza atlantica”. Un passaggio importante perché permette di avere a disposizione “risorse pluriennali su cui definire i programmi di ammodernamento” e, al tempo stesso, “rafforza anche la nostra industria nazionale di settore” afferma il ministro che conclude esortando a continuare lungo la strada intrapresa.

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