Ucraina: il fiume di soldi in fuga dalla guerra finisce in Turchia e la arricchisce

Guerra significa soldi, tanti soldi che fanno gola a troppi. La guerra in Ucraina non fa eccezione e sta generando forti interessi economici.

Una guerra spesso genera capitali in fuga che possono fare la fortuna di chi riesca ad intercettarli.

Vi abbiamo già parlato di come le mafie italiane siano protagoniste della guerra in Ucraina e stiano facendo grossi affari sia col conflitto in se stesso che con la futura ricostruzione. Ma i soldi sporchi che ruotano attorno alla guerra sono tanti e non provengono necessariamente dall’Ucraina.

I soldi in fuga dalla Russia

Infatti sono tanti gli oligarchi e i ricchi russi che vogliono fuggire dal paese di Putin e soprattutto vogliono far fuggire dal paese di Putin i loro ingenti capitali. Ma tutto questo fiume di denaro dove va a finire?

Secondo alcuni report è proprio la Turchia di Erdogan ad accogliere molti dei capitali che questa guerra in un modo o nell’altro sta generando. Tutto ruota attorno ad un condono che per Erdogan può valere davvero tantissimo. Questo condono non nasce oggi, ma nasce nel 2019 quando la Turchia si è trovata nei guai a causa della forte ostilità dell’amministrazione Trump.

Il condono di Erdogan

La guerra economica di Trump alla Turchia aveva determinato una fuga di capitali e così per attirare di nuovo questi capitali in patria, Erdogan aveva creato questo condono molto generoso, ma anche molto discreto sull’origine dei capitali. Oggi la proroga di questo condono secondo la testata Domani consentirà ad Erdogan di attirare nella sua patria tutto quel fiume di soldi che il temuto default russo e la guerra in Ucraina stanno mettendo inevitabilmente in movimento. E la Turchia di questo denaro ha veramente tanto bisogno. Ricordiamo che la disinvolta politica economica di Erdogan ha fatto letteralmente esplodere l’inflazione nel paese.

Turchia in forte crisi

Se è vero che l’inflazione sta crescendo in tutto il mondo, non si può non notare come in Turchia si è a livelli veramente paurosi. Ormai l’inflazione in Turchia è arrivata addirittura al 61% e l’economia turca sta patendo duramente una crisi pesante. Ecco che attirare tutti questi capitali con la promessa di un’assoluta discrezione può dare una notevole boccata di ossigeno al paese ed Erdogan non chiede di meglio. Le prospettive economiche della Turchia sono molto cupe. Infatti Erdogan ha imposto alla banca centrale turca condizioni sempre più favorevoli all’economia ma a scapito della valuta.

Inflazione senza controllo

La banca centrale turca gode di un’autonomia molto limitata nei confronti del governo ed ha sempre acconsentito a queste politiche spericolate che hanno portato l’inflazione a questi livelli così critici. La promessa del salvacondotto per tutti i soldi spesso opachi dei ricchi russi che vogliono salvarsi dal default di Mosca, può valere davvero tanto per il paese in forte crisi. Ma non solo dal punto di vista economico la Turchia spera di avvantaggiarsi dalla guerra. Infatti il ruolo di mediatore tra le parti può far aumentare il prestigio turco sullo scenario internazionale.

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