Bonus casa: le banche rifiutano i crediti ed il comparto rischia di fermarsi

I bonus casa hanno rappresentato un elemento di dinamismo e di ripartenza durante la fase più acuta della pandemia di Covid.

È proprio grazie ai bonus casa che il comparto dell’edilizia, da anni in crisi, è potuto ripartire con slancio proprio mentre infuriava la terribile pandemia. Alla fine del 2021, però, il Governo fa un’amara scoperta: ben 4,4 miliardi di frodi erano state perpetrate proprio grazie ai bonus casa.

Inizia così un’evoluzione della normativa che piano piano, progressivamente sta soffocando il bonus. Dopo la scoperta delle frodi chiaramente il Governo voleva creare una normativa molto più stringente e che impedisse ai furbetti di fare affari sporchi grazie ai bonus.

Una normativa sempre più dura

Eppure alla fine del 2021 i bonus erano stati tutti prorogati e nessuno poteva immaginare che la normativa sarebbe diventata così dissuasiva. Infatti tutti i bonus casa nel 2022 sono stati confermati.

L’unica differenza c’è stata sul bonus facciate che è sceso dal 90% al 60%. Dunque mentre il bonus facciate veniva ridotto gli altri sostanzialmente erano tutti confermati. Anzi, addirittura arrivava persino un bonus nuovo di zecca: il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche. Tuttavia il Governo attraverso interventi normativi successivi, ha cominciato a focalizzare la sua attenzione sulla cessione del credito. La cessione del credito è il modo più comodo per usufruire dei bonus casa, ma è anche quello che permette più frodi.

Cessione del credito difficile

Il Governo all’inizio del 2022 aveva addirittura riformato la cessione del credito impedendo le cessioni multiple. Dunque soltanto una cessione sarebbe stata possibile e poi basta. Le dure proteste della politica e del mondo dell’edilizia hanno riportato in auge le cessioni multiple, ma la nuova normativa è risultata veramente troppo contorta. L’istituto che riceveva la cessione doveva operare minuziosi controlli e comunque le cessioni non avrebbero potuto essere più di tre, poi portate a quattro. Inoltre pene severissime venivano comminate al tecnico asseveratore persino in caso di semplice colpa.

Le banche rifiutano i crediti

Questa nuova normativa così dura ha portato Poste Italiane a rendere sempre più difficoltosa la cessione del credito. Ma oggi il Sole 24 Ore riporta che addirittura Unicredit e Intesa Sanpaolo vanno verso uno stop della cessione dei crediti. Le due grandi banche italiane chiedono un cambio della normativa altrimenti non sono più disposte ad accettare i crediti che vengono dal bonus. Ma oltre a tutto questo ci sono anche i tremendi rincari sul fronte delle materie prime dell’edilizia a rendere i bonus casa sempre meno convenienti. Gli esperti del mondo dell’edilizia da tempo lanciano l’allarme: con queste condizioni il bonus rischia di fermarsi e tanti cantieri possono seriamente restare a metà.

Il comparto rischia

Il problema sarà capire se il Governo è disponibile a modificare l’attuale normativa per renderla meno dissuasiva. Attualmente la priorità del Governo non sembra quella di far ripartire il mondo dei bonus, ma sembra quella di evitare le frodi e di conseguenza può essere che alla fine non riuscirà a soddisfare le richieste del mondo dell’edilizia e i bonus possano fermarsi o comunque ridimensionarsi molto.

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