La madre è morta per darle la luce, ma Ginevra non ce l’ha fatta: addio alla bimba di 16 mesi

La madre è morta per darle la luce, ma Ginevra non ce l’ha fatta: addio alla bimba di 16 mesi. La piccolina era nata con gravi danni cerebrali a seguito di un parto difficile.

La madre è morta per darle la luce, ma Ginevra non ce l'ha fatta addio alla bimba di 16 mesi - meteoweek.com
la madre è morta per darle la luce, ma Ginevra non ce l’ha fatta addio alla bimba di 16 mesi – meteoweek.com

Si è spenta ieri, mercoledì 27 aprile, la piccola Ginevra, nata dopo un parto difficoltoso il 14 dicembre 2020. Quello stesso giorno a morire era stata la sua mamma, dopo averle dato la luce. Ginevra ha lottato fino all’ultimo, ma erano troppo gravi i danni cerebrali con i quali era costretta a convivere – e per i quali è stata costretta a rimanere attaccata ai macchinari dell’ospedale di Cisanello, a Pisa. Oggi si sono svolti i funerali della piccolina. Suo padre, Federico Sereni, non si è mai arresto davanti la condizione della bimba: aveva avviato anche una raccolta fondi per il reparto di neonatologia di Pisa, riuscendo a raccogliere ben 13 mila euro. La sua speranza è quella di riuscire ad aiutare almeno gli altri bambini ricoverati.

La madre è morta per darle la luce: la bimba la raggiunge a 16 mesi

A seguito della morte della madre, Emanuela Paolinelli (42enne di Mastiano, provincia di Lucca), la procura di Lucca ha aperto un’inchiesta, e ha inviato ben10 avvisi di garanzia a medici, ostetriche e infermiere del San Luca. Avviate le indagini, le autorità non sono riuscite tuttavia a raccogliere prove sufficienti a far emergere profili di colpa o responsabilità a carico degli indagati. Nonostante l’opposizione da parte del marito, Federico Sereni, i magistrati hanno avanzato la richiesta di archiviazione del caso, con la decisione che ora spetta al gip.

Con l’avvio delle indagini, il pm Elena Leone aveva nominato due consulenti affinché si riuscisse a risalire all’esatta dinamica del decesso della donna: gli esami sono stati effettuati dunque dal medico legale Margherita Neri, dell’Università di Ferrara, e dal ginecologo Pantaleo Greco, docente della stessa università. I dati raccolti hanno portato gli esperti a parlare di un decesso causato da embolia polmonare.

Il marito però chiede ancora chiarezza e giustizia. Secondo quanto viene spiegato, la gravidanza di Emanuela era infatti arrivata al termine senza alcun tipo di problemi. In quei giorni di dicembre 2020, caratterizzati dall’ondata di Covid-19, era stata accompagnata presso l’ospedale San Luca. Condotta in sala travaglio poco dopo le ore 19, le sue condizioni di salute erano ottimali. Verso le ore 19:30 la donna era stata sottoposta a stimolazione dell’attività uterina con una sostanza per l’induzione al parto, ma un’ora dopo si verificò l’irreparabile: verso le ore 21 Emanuela morì in sala parto. I medici riuscirono a salvare sua figlia, che tuttavia nacque con problemi respiratori e danni cerebrali. Nella giornata di ieri, a 16 mesi da quel giorno, la piccolina ha raggiunto la mamma.

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