Trent’anni di carcere per la escort-serial killer che ha ucciso lo chef Zamperoni

Condannata a trent’anni di galera la «femme fatale» che ha ucciso a New York lo chef italiano Andrea Zamperoni.

La donna non ha ucciso da sola. Agiva assieme a un complice, anche lui fermato dalla polizia.

Angelina Barini, la escort di 43 anni che ha ucciso lo chef italiano Andrea Zamperoni – M;eteoweek

Non ha ammazzato solo Andrea Zamperoni, lo chef lodigiano trovato morto tre anni fa in un motel del Queens. La sua killer, la escort italocanadese Angelina Barini, ha ucciso altri tre uomini. E lo ha fatto in maniera lucida, fredda, spietata. Con un modus operandi ben testato, somministrando alle sue vittime un mix di Gbl – nota anche come la «droga dello stupro» – e fentanyl, un potente oppiaceo.

Lo hanno scoperto gli uomini dell’Fbi nel corso delle indagini. Mentre la escort martedì si è vista condannare a 30 anni di galera dalla corte federale di Brooklyn. Ma «senza il patteggiamento e la scelta di dichiararsi colpevole, la donna avrebbe ottenuto l’ergastolo», commenta sul ‘Corriere della sera’ l’avvocato Antonio Secci di Sassari, legale della famiglia Zamperoni.

Uccideva i clienti per pochi dollari

È una storia che ha colpito molto l’opinione pubblica negli States. La escort, 43 anni, sapeva come sedurre gli uomini. Li attirava a sé e poi, a sangue freddo, li uccideva. Tutto per denaro. E non agiva da sola. Aveva un complice: il suo ex fidanzato e pusher Leslie Lescano, 45 anni. Anche lui è in carcere, in attesa di giudizio. I due tornavano in coppia per rapinare i clienti.

L’ultimo a finire male è stato proprio lo chef italiano Andrea Zamperoni, 33 anni. Lavorava al Cipriani Dolci di Manhattan ed è stato trovato morto per un’overdose di fentanyl e Gbl in un motel nel Queens. Tre giorni dopo la morte dello chef la polizia ha arrestato la escort. Era il il 21 agosto 2019. È stato allora che gli agenti l’hanno trovata nella stanza del motel, col corpo senza vita dello chef nascosto in una cesta della biancheria sporca. Nella stanza erano state trovate anche una sega e una valigia per liberarsi della salma.

Quattro le vittime della escort-serial killer

Commentando la sentenza di condanna, il procuratore di New York ha parlato di uno «scioccante disprezzo per la vita umana» da parte della donna, che uccideva i suoi clienti per pochi dollari. Tra luglio e agosto del 2019, stando alle indagini, mentre si prostituiva Barini ucciso almeno quattro persone col mix di droghe letali. Una prima volta il 4 luglio 2019, in un hotel del quartiere newyorkese di Astoria. La seconda uccisione risale all’11 luglio 2019 al Crown Motor Inn di Woodside, mentre la terza è stata il 5 agosto 2019 in una residenza a College Point.

Ma a inchiodare la escort-serial killer è stata la morte dello chef italiano. Un omicidio commesso assieme al suo complice. Con lei, la notte del 18 agosto 2019, nella stanza del motel dove sarebbe morto Zamperoni era presente anche Lescano.

Un omicidio che per l’Fbi è stato premeditato, preparato giorni prima. A provarlo uno scambio di messaggio sulla chat di Facebook, due giorni prima dell’omicidio. Barini aveva chiesto l’aiuto del suo ex per un «business». Un «business» criminale, conclusosi con la rapina e la morte del cuoco italiano. Una operazione pianificata nel dettaglio. Che adesso è stata punita dalla giustizia americana.

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